Stamattina, mentre prendevo un tè vicino alla libreria Vrin, mi è capitato di sentire un discorso tra due studenti, sicuramente di filosofia. Il tono era questo: "Una metropoli che funziona è già irrespirabile. Una che non funziona lo è ancora di più. La soluzione? Una città che non esiste più, una non-città (une non-ville l'ha chiamata lui)". A quel punto l'amico con la chioma di stoppa fa: "Vedi, hai già rimpiazzato la parola metropoli con città. Bisogna continuare. Rimpiazziamo città con società, società con civiltà e civiltà con la parola essere." Chissà, forse stavano facendo una tesi su Robespierre. O forse Robespierre è il loro professore. Rimaniamo sul buon rock. Il conto per favore.
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domenica 7 settembre 2025
mercoledì 3 settembre 2025
Cartolina da Parigi
Una delle cose da fare a Parigi è andare a leggere in un bistrot del quartiere latino, tipo il Café de Flore o i Deux Magots, dove negli anni sessanta potevi incontrarci Sartre, Camus o Beckett. Il libro te lo porti, oppure lo trovi là. Ti siedi, prendi da bere e ti immergi nella lettura. Se ci vai ogni giorno e ci mangi pure, riesci anche a finirlo. Lasciaci un segnalibro, nessuno te lo sposterà. All'interno ne trovi altri due o tre, segno che altrettanti clienti di cui non sai il nome, torneranno a leggerlo. Sono complici invisibili che non conoscono il suono della tua voce. Si respira un'aria da poliziesco. Oggi ho preso "La cigale du huitième jour" di Mitsuyo Kakuta. Dopo aver passato un paio d'ore rannicchiato sulla sedia senza staccare gli occhi dal testo, quando mi sono alzato per riporlo ho notato che sul mio tavolo qualcuno aveva appoggiato un altro libro. Era "La Maison dans l'arbre" sempre di Mitsuyo Kakuta. Una coincidenza sbalorditiva, intrigante. Leggere rende irriverenti, naïf e un po' matti. Domani tornerò per saperne di più.
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Foto di Ferdinando Scianna: "La lettrice" |
domenica 31 agosto 2025
Cartolina da Bruxelles
martedì 10 giugno 2025
Ultima cartolina da Barcellona
En todas las cosas la perfecta uniformidad es un defecto. Es interesante dejar algo incompleto y por terminar; asì se tendrà la sensaciòn de que mediante esa imperfecciòn se prolonga la vida de los seres.
In tutte le cose la perfetta corrispondenza è un difetto. È interessante lasciare qualcosa di incompleto e incompiuto; così si avrà la sensazione che grazie a questa imperfezione la vita degli esseri si prolunga.
Yoshida Kenkō (1283-1350)
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Kintsugi, l'arte giapponese di riparare con l'oro |
sabato 7 giugno 2025
Cartolina da Barcellona
RAZÓN DE ANATOMÍA
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Photography by Elena Getzieh (1984) |
domenica 27 aprile 2025
Ultima cartolina da Nizza
Per alcuni giorni si è discusso di teatro, filosofia e letteratura, senza preoccuparci dello squilibrio tra le tesi bizzarre sostenute e la disinvoltura che mostravamo nei lati oscuri del discorso. Tanto per fare un esempio, il ragionamento più ardito è stato quando abbiamo preso in considerazione l'ipotesi che se soltanto Dio può correggere questo mondo, allora stiamo chiedendo a Dio di correggere se stesso.
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Gianni Actis Barone, Mauro Macellari, Manuela Corti |
mercoledì 23 aprile 2025
Cartolina da Nizza
Piacevole reunion con Gianni e Manuela che non vedevo da un paio d'anni. Ne è venuto fuori un delirio a tre degno di una pièce di Ionesco. Io sostenevo che siamo modellati dalla paura del caos e dal bisogno quotidiano di caos, Gianni si chiedeva se la porta dell'inferno non fosse la stessa porta della vita, dato che il momento sanguinoso in cui nasciamo non è altro che l'ingresso all'inferno. Manuela invece ci ha fatto notare che siamo divisi in due: da un lato la demenza, dall'altro il codice d'onore. Avremmo continuato a sproloquiare per ore se non fosse comparso dal nulla un gâteau opéra accompagnato da una bottiglia di sauternes che ci ha fatto cambiare discorso.
mercoledì 1 gennaio 2025
💞HAPPY 💞 NEW 💞 YEAR 💞
Mantieniti in salute tutti i giorni
Bevi un bicchiere d'acqua ogni mattina
Togliti le scarpe appena puoi
Considera un'idea filosofica più grande di quella che puoi permetterti
Evita di ammalarti di cancro
Affronta nuove sfide
Minaccia il cielo con un oggetto di metallo
E implora qualsiasi cosa accade dopo
martedì 31 dicembre 2024
Ultima cartolina da Barcellona
lunedì 30 dicembre 2024
Cartolina dal mare aperto
Vittoria ha la pelle bianchissima e la capigliatura folta. Alta, tonica, di fianchi larghi ma non troppo sensuale, perché il seno, per quanto modellato bene, non è prominente. Il viso, su cui spiccano dei grandi occhi azzurri, ha la forma di un ovale perfetto che si assottiglia verso il mento, un ovale su cui non stonano né gli zigomi né la mandibola, nascosti dalla bellezza della pelle, appena rosata sulle gote. Tutto questo la rende una donna attraente e desiderabile. Una parte di tale perfezione è opera della natura, ma il resto è opera sua e se la conquista ogni giorno, impedendo al sole di sfiorare un solo millimetro di epidermide, mangiando meno del suo appetito e indossando un rigoroso corsetto modellante che le assottiglia la vita. Sopporta con piacere questi piccoli sacrifici perchè la rendono splendente e, ovunque vada, gli sguardi si convertono in trionfo. Lavora in una residenza per anziani, un ambiente in maggioranza femminile, pieno di rivalità, ma non permette a nessuna collega, giovane o veterana, di pestarle i piedi. Vittoria fa il suo lavoro senza vocazione, di mala voglia, ma la sua è una residenza di livello, che dovrebbe privilegiare il contatto umano con gente che fa i conti con le miserie della fisiologia e dell'età. Affronta questi momenti con un misto di cinismo e indifferenza che tende ogni giorno di più all'ironia e al disprezzo. La maggioranza dei residenti si avvicina ai novanta e quei corpi flaccidi, rinsecchiti, anchilosati la esasperano. Ma sono soprattutto le macchie della pelle, la perdita di capelli e la peluria diradata a farle scattare qualcosa. Vittoria pensa allora al suo abbondante vello pubico, che profuma e pettina ogni giorno, come una seconda capigliatura, ma soprattutto pensa alla sua pelle bianca come il latte, compatta, senza un segno né una macchia dalla testa ai piedi.
David Monteagudo, Hoy he dejado la fàbrica (trad. personale)
domenica 29 dicembre 2024
Cartolina da Eivissa
Due giorni fa mi ha chiamato tua madre. Ha iniziato con "come te la passi?" a cui è seguito un "tutto bene?" che mi hanno lasciata basita. Poi, piano piano, ha portato il discorso là dove voleva arrivare. Così ha cominciato a chiamarmi "puttana" e, ti assicuro, l'ha fatto con la bocca spalancata e sorridente. Quindi mi ha rinfacciato il soprabito che aveva preso al Corte Inglés, le ciabatte di seta e il piumino d'oca. Tutta roba che dovevo restituirle. Stavo per mettere giù quando il discorso è arrivato dove doveva arrivare: mi ha chiesto l'anello di tua nonna. Quello che mi avevi regalato per il fidanzamento, quello col diamantino. Proprio quello. La cosa mi ha talmente dato ai nervi che per paura di perderlo me lo sono messo in bocca e l'ho ingoiato. Si, giù per l'esofago. Così, a secco, senz'acqua. Stamattina sono andata all'ufficio postale e le ho spedito un pacchetto. C'è dentro l'anello. Non temere, tua madre riuscirà a trovarlo. Sai bene quanto le piace rimestare nel passato.
Jordi Tello (trad. personale)
sabato 28 dicembre 2024
Cartolina dal mare aperto
venerdì 27 dicembre 2024
Cartolina da Palma de Mallorca
Quella mattina Gesù si alzò più tardi del solito. Aveva sognato così distrattamente che non gli era rimasto che un vago ricordo. Cos'era stato? Un incubo? Piedi cavi che gli camminavano intorno, mani a forma di tazza, pelle che cadeva. Ma non sembrava preoccupato. Era una bella giornata. Che ne dite di un po' di caffè? Non vi dispiace se lo preparo io? Fate un giro sul mio asino, adoro quell'asino. Cavolo, vi adoro tutti.
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Painting by Jim Warren |
giovedì 26 dicembre 2024
Cartolina da Barcellona
domenica 29 settembre 2024
Cartolina dal Circo Massimo
Ho avuto la fortuna di ascoltare i Pink Floyd a Venezia nel 1989, poco prima che si sciogliessero, ero stato qui alcuni anni fa a sentire Roger Waters, avevo mancato Gilmour a Pompei nel 2017, ma ora che è arrivato a 78 anni, ho voluto assistere al suo canto del cigno. Un concerto molto bello in cui ci ha consegnato mezzo secolo della propria vita. Nell'ultima canzone, non so se per per un disguido o per creare suspense, ha cambiato al volo la Fender che stava usando con un'altra Black Stratocaster. Ne è venuto fuori un assolo degno dei tempi migliori. Estrema ricchezza di sonorità nella più stretta economia di gesti. Segno distintivo di genio nella musica, in letteratura e nel dialogo tra persone.
sabato 31 agosto 2024
Cartolina da Parigi
Non fu facile smascherare l'assassino tra i novanta professori d'orchestra. In realtà erano centododici prima che l'impennata di omicidi li decimasse. Ogni sera, durante l'esecuzione dell'ultimo movimento, un fiotto di sangue scendeva sui pentagrammi facendoli vibrare al ritmo di una musica nuova e segreta. L'autore non fu trovato né tra gli archi, sempre prodighi di note troppo alte, e neppure nella violenza delle percussioni. Anche il coro con i suoi acuti venne assolto. La chiave era nell'aria. Doveva essere qualcuno capace di agire in volo, netto o al rallentatore, in grado di unire linee a punti immaginari. Si trattava del flautista che usava il suo strumento come una cerbottana.
martedì 27 agosto 2024
Cartolina da Bruxelles
Stasera al teatro Mercelis ho assistito a un recital di un attore sconosciuto che ha letto dei brani di Jean-Philippe Toussaint. Lo faceva scandendo bene i periodi, senza impennate di voce, con rispetto e sentimento, alla maniera di un prete che legge il Vangelo la domenica. Credo che anche il violino disapprovasse cominciando ad agonizzare. La noia, che ha una cognizione del tempo molto limitata ma è capace di uccidere anche il sonno, mi è venuta in soccorso ricordandomi questo dialogo di William Kennedy che mi ha restituito il buonumore:
«Sa» disse «non so perché sto qui».
«In questa stanza o in questo mondo?».
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Photo by Nick Hannes |
lunedì 27 maggio 2024
Ultima cartolina da Barcellona
Ci sono analogie tra la scrittura, il gioco degli scacchi e la creazione artistica. Sono esplorazioni della personalità che hanno in comune un effetto estraniante. Grazie a esse entriamo in una dimensione che l'immaginazione ha costruito per sé, dove l'incertezza e le ansie personali vengono messe da parte. Le persone circostanti ci diventano estranee: attenti solo alle nostre esigenze, rispondiamo astrattamente a quello che ci viene chiesto, lasciando agli altri soltanto dei riflessi. I gesti diretti, spontanei, invincibili, con cui muoviamo una penna, spostiamo un alfiere o creiamo un chiaroscuro, valgono più dell'istante in cui si compiono: diamo all'oggetto il futuro di cui aveva bisogno e che voleva ricevere da noi. Senza mai pensare che qualcuno al nostro posto avrebbe potuto decidere meglio, lontani dal mondo, perdiamo la nozione del tempo per poi, al termine di questo viaggio interiore, ritornare stanchi e appagati alla realtà. Tutti e tre diversi in apparenza, eppure marcati da un destino comune, danno l'impressione di accoglierci in un «ordine» dove norme etiche ed estetiche si incontrano.
venerdì 24 maggio 2024
Cartolina da Barcellona
Qui le abitudini non sembrano essere più le mie. Mi sveglio la mattina con il profumo dei tigli, la filodiffusione e lo scrosciare dell'acqua nella vasca. Non è il fiume di Eraclito quello in cui mi bagno, ma un flusso di coscienza libero da ricordi tristi. Il tempo non lo sento opprimente: anche se prosegue nella sua direzione, sembra avere ridotto la velocità. Osservo la stanza con i suoi oggetti privi di funzione, mi faccio la barba senza specchiarmi, mi vesto sobriamente, poi chiudo per alcuni secondi gli occhi domandandomi come impiegherò questo giorno che mi è stato gentilmente regalato.
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Photo: Elmer Laahne |
domenica 7 gennaio 2024
Ultima cartolina da Parigi
I veri innamorati non consumano mai dei pasti raffinati. Ci vuole sempre un pizzico d'insoddisfazione e un po' di vuoto interiore per diventare dei veri buongustai.
Evolution of Obesity: Botero, Niki de Saint Phalle, Jeff Muhs