Stamattina, mentre prendevo un tè vicino alla libreria Vrin, mi è capitato di sentire un discorso tra due studenti, sicuramente di filosofia. Il tono era questo: "Una metropoli che funziona è già irrespirabile. Una che non funziona lo è ancora di più. La soluzione? Una città che non esiste più, una non-città (une non-ville l'ha chiamata lui)". A quel punto l'amico con la chioma di stoppa fa: "Vedi, hai già rimpiazzato la parola metropoli con città. Bisogna continuare. Rimpiazziamo città con società, società con civiltà e civiltà con la parola essere." Chissà, forse stavano facendo una tesi su Robespierre. O forse Robespierre è il loro professore. Rimaniamo sul buon rock. Il conto per favore.