Due giorni fa mi ha chiamato tua madre. Ha iniziato con "come te la passi?" a cui è seguito un "tutto bene?" che mi hanno lasciata basita. Poi, piano piano, ha portato il discorso là dove voleva arrivare. Così ha cominciato a chiamarmi "puttana" e, ti assicuro, l'ha fatto con la bocca spalancata e sorridente. Quindi mi ha rinfacciato il soprabito che aveva preso al Corte Inglés, le ciabatte di seta e il piumino d'oca. Tutta roba che dovevo restituirle. Stavo per mettere giù quando il discorso è arrivato dove doveva arrivare: mi ha chiesto l'anello di tua nonna. Quello che mi avevi regalato per il fidanzamento, quello col diamantino. Proprio quello. La cosa mi ha talmente dato ai nervi che per paura di perderlo me lo sono messo in bocca e l'ho ingoiato. Si, giù per l'esofago. Così, a secco, senz'acqua. Stamattina sono andata all'ufficio postale e le ho spedito un pacchetto. C'è dentro l'anello. Non temere, tua madre riuscirà a trovarlo. Sai bene quanto le piace rimestare nel passato.
Jordi Tello (trad. personale)