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martedì 31 maggio 2011
Nasrudin e l'aldiqua
"Quando uno di noi due sarà morto" - disse un giorno Nasrudin alla moglie - "io tornerò a vivere con i nostri figli".
Genesi
All'origine del linguaggio, ci fu certamente, la necessità divina di dettare delle condizioni.
Juan Larrea ~ Sucesiòn de sonidos elocuentes
Sequenza di suoni eloquenti tendenti a splendore
poesia è questo questo e questo
E' ciò che giunge a me in qualità d'innocenza oggi
che esiste perchè io esisto e perchè il mondo esiste
e perchè tutti e tre possiamo correttamente cessare di esistere
poesia è questo questo e questo
E' ciò che giunge a me in qualità d'innocenza oggi
che esiste perchè io esisto e perchè il mondo esiste
e perchè tutti e tre possiamo correttamente cessare di esistere
lunedì 30 maggio 2011
Eutanasia
Sembra che Franz Kafka, sul letto di morte, ormai cianotico per la tisi, abbia pronunciato queste parole: "Dottore la prego, mi aiuti a morire. Altrimenti sarebbe un omicidio."
Il figlio ribelle di Nasrudin
Alarì era il figlio ribelle di Nasrudin, quella che oggi chiameremmo la pecora nera. Non studiava, era rissoso, beveva troppi bicchieri per la sua età e si appropriava di oggetti che, secondo la sua versione, gli altri avevano sempre smarrito. Un giorno fu addirittura riconsegnato a Nasrudin da una guardia del re, dicendogli di fare attenzione, perchè se ci fosse stata una prossima volta, il figlio avrebbe conosciuto il carcere.
"Padre" - implorò Alarì con voce contrita - "non ho rubato il pane. Ho solo preso una pagnotta di nascosto."
"Ti capisco" - fu la risposta di Nasrudin - "vorrà dire che invece di rimanere chiuso nella stalla per quindici giorni, ci starai solo due settimane."
"Padre" - implorò Alarì con voce contrita - "non ho rubato il pane. Ho solo preso una pagnotta di nascosto."
"Ti capisco" - fu la risposta di Nasrudin - "vorrà dire che invece di rimanere chiuso nella stalla per quindici giorni, ci starai solo due settimane."
Archeologia moderna
Lo scopo del mondo inanimato è quello di resistere all'uomo ed alla fine di annetterselo.
domenica 29 maggio 2011
Nasrudin, il Filosofo e il Teologo
Un giorno Nasrudin si imbattè in un Filosofo ed un Teologo che discutevano animatamente sul mistero della creazione. Trovandosi davanti Nasrudin, un po' per soggezione e un po' per sentire la sua opinione, gli chiesero che ne pensasse del problema.
"Miao" - fu la laconica risposta di Nasrudin -
"Miao? Ma che significa miao?"-obiettò il Filosofo -
"Miao" - ribadì Nasrudin - "Il Filosofo è come un cieco che cerca in una stanza buia un gatto che non c'è".
"E il Teologo?" - gli chiese l'altro -
"Il Teologo" - proseguì Nasrudin - "fa la stessa cosa del Filosofo, ma ogni tanto dice di aver trovato il gatto".
"Miao" - fu la laconica risposta di Nasrudin -
"Miao? Ma che significa miao?"-obiettò il Filosofo -
"Miao" - ribadì Nasrudin - "Il Filosofo è come un cieco che cerca in una stanza buia un gatto che non c'è".
"E il Teologo?" - gli chiese l'altro -
"Il Teologo" - proseguì Nasrudin - "fa la stessa cosa del Filosofo, ma ogni tanto dice di aver trovato il gatto".
W.B. Yeats
Prima di addormentarti
dovresti sempre ripetere questo:
"Ho vissuto molte vite.
Sono stato uno schiavo ed un principe.
Molti amori ho tenuto sulle ginocchia
e mi hanno tenuto sulle ginocchia molti amori.
Tutto ciò che è stato di nuovo sarà."
dovresti sempre ripetere questo:
"Ho vissuto molte vite.
Sono stato uno schiavo ed un principe.
Molti amori ho tenuto sulle ginocchia
e mi hanno tenuto sulle ginocchia molti amori.
Tutto ciò che è stato di nuovo sarà."
sabato 28 maggio 2011
Il pranzo di fine corso di Nasrudin
Nasrudin, all'inizio della bella stagione, organizzava un banchetto per i suoi discepoli, che aumentavano di anno in anno. Si svolgeva nel giardino di casa sua ed il cibo era cucinato da lui in persona. Si trattava di cose molto semplici, quasi sempre un'unica portata, ma l'atmosfera era conviviale ed il buonumore non mancava. Quell'anno però, un giovane seguace un po' delicato di stomaco, contestò lo stufato di lingua di bue con queste parole: "Non è bello mangiare qualcosa che è stata nella bocca di un animale."
Nasrudin con molta calma passò prima dal pollaio, poi in cucina e, quando ne uscì, mise davanti al giovane un piatto, chiedendogli:
"Che ne dici di una bella frittata di uova appena deposte?".
Nasrudin con molta calma passò prima dal pollaio, poi in cucina e, quando ne uscì, mise davanti al giovane un piatto, chiedendogli:
"Che ne dici di una bella frittata di uova appena deposte?".
venerdì 27 maggio 2011
Lo sdoppiamento di Nasrudin
Un giorno un monaco disse a Nasrudin: "Ho raggiunto un tale livello di distacco da me stesso che riesco a pensare solo agli altri e mai alla mia persona."
"Io sono in uno stadio ancora più avanzato" - fece Nasrudin -
"E quale sarebbe?" - chiese incuriosito il monaco -
"Quando ho fame, guardo un'altra persona come se fossi io e, facendo questo, lui comincia a sentirsi sazio mentre io gli mangio quello che ha nel piatto." - concluse Nasrudin -
"Io sono in uno stadio ancora più avanzato" - fece Nasrudin -
"E quale sarebbe?" - chiese incuriosito il monaco -
"Quando ho fame, guardo un'altra persona come se fossi io e, facendo questo, lui comincia a sentirsi sazio mentre io gli mangio quello che ha nel piatto." - concluse Nasrudin -
giovedì 26 maggio 2011
Nasrudin e la Verità
Nasrudin e il suo seguito si trovavano davanti al tribunale proprio mentre un giudice e l'avvocato che l'aveva corrotto venivano portati via in catene.
"Se vuoi la Verità - commentò Nasrudin - "devi pagare per averla".
"Ma perchè si deve pagare per la Verità? - chiese uno dei giovani -
"Perchè è la scarsità di una cosa che determina il suo valore" - rispose Nasrudin.
"Se vuoi la Verità - commentò Nasrudin - "devi pagare per averla".
"Ma perchè si deve pagare per la Verità? - chiese uno dei giovani -
"Perchè è la scarsità di una cosa che determina il suo valore" - rispose Nasrudin.
mercoledì 25 maggio 2011
Riflessione sul matrimonio
Dato che in amore vince chi costringe l'altro a comportarsi da stupido, se il tuo matrimonio è ancora in piedi, hai fatto pari.
Nasrudin davanti al Giudice
Nasrudin fu citato in giudizio dal vicino di casa per avergli infilzato il cane con un forcone. Una volta davanti al giudice si sentì fare questo rimprovero: "Proprio tu, Nasrudin, che hai sempre dimostrato un certo equilibrio. Eppoi, non potevi usare il forcone dalla parte del manico?"
"Lo avrei fatto sicuramente, Vostro Onore" - rispose Nasrudin - "se la bestia mi fosse venuta addosso per mordermi con la coda anzichè con i denti."
"Lo avrei fatto sicuramente, Vostro Onore" - rispose Nasrudin - "se la bestia mi fosse venuta addosso per mordermi con la coda anzichè con i denti."
Marina Cvetaeva
La figlia a cui hanno ucciso il padre
è orfana
La moglie a cui hanno ucciso il marito
è vedova
E la madre a cui hanno ucciso il figlio?
M.C. Indizi terrestri, Frammenti
è orfana
La moglie a cui hanno ucciso il marito
è vedova
E la madre a cui hanno ucciso il figlio?
M.C. Indizi terrestri, Frammenti
martedì 24 maggio 2011
Nasrudin e il freddo
Il Re, durante una rigida mattinata invernale, ben protetto da pellicce e broccati, decide di fare una cavalcata nelle sue terre. In una radura incontra Nasrudin che, vestito di una misera tunica, stava tornando a casa insieme all'asino carico di fascine.
"Come mai, vestito così non senti freddo, mentre io sì?" - gli chiede il Re -
"Neanche tu sentiresti freddo, se portassi addosso tutti i vestiti che hai" - fu la risposta di Nasrudin -
"Come mai, vestito così non senti freddo, mentre io sì?" - gli chiede il Re -
"Neanche tu sentiresti freddo, se portassi addosso tutti i vestiti che hai" - fu la risposta di Nasrudin -
lunedì 23 maggio 2011
Nasrudin dal Barbiere
Ogni domenica mattina, dopo aver fatto qualche buon affare al mercato, Nasrudin si concede una piacevole rasatura. Quel giorno, purtroppo, il solito barbiere non c'è e trova a sostituirlo un vecchietto che, con mano malferma e un rasoio poco affilato, comincia a raderlo.
Ad ogni giro di rasoio il sangue cola copioso, ma il vecchietto cerca di tamponarlo prontamente con del cotone. Tempo qualche minuto e metà della faccia del cliente è coperta di ovatta. A quel punto Nasrudin si alza, dà una moneta all'anziano e gli dice: "Per oggi basta fratello. Ho deciso che su questa metà della faccia ci coltivo cotone, sull'altra orzo."
Ad ogni giro di rasoio il sangue cola copioso, ma il vecchietto cerca di tamponarlo prontamente con del cotone. Tempo qualche minuto e metà della faccia del cliente è coperta di ovatta. A quel punto Nasrudin si alza, dà una moneta all'anziano e gli dice: "Per oggi basta fratello. Ho deciso che su questa metà della faccia ci coltivo cotone, sull'altra orzo."
Epitaffio per un uomo morto spiantato
Qui giace chi
per la prima volta
finalmente è riuscito
a riempire la cassa
domenica 22 maggio 2011
Nasrudin e la vasca d'acqua
Nasrudin aveva comperato una grossa vasca e l'aveva messa in fondo al giardino. Arriva un suo amico e lo trova mentre attinge l'acqua dal torrente vicino per riempirla.
"Ma non vedi che manca il tappo e tutta l'acqua cola per terra?" - gli fa l'amico che si era seduto sul bordo della vasca -
"E' che voglio riempirla bene" - risponde Nasrudin, correndo velocemente con un secchio verso il torrente -
L'impegno che ci mette ha presto la meglio, così dopo qualche ora la vasca è perfettamente piena. A quel punto Nasrudin riempie un secchio enorme e lo getta con forza nella vasca piena. L'acqua in eccesso deborda proprio dov'era seduto l'amico, inzuppandolo dalla testa ai piedi.
"Ma non hai visto che la vasca era già piena? Mi hai fatto il bagno." - si lamenta l'amico -
"Di che ti lamenti" - risponde Nasrudin - "uno che non capisce quando l'acqua esce da sotto, può capirlo quando esce da sopra?"
"Ma non vedi che manca il tappo e tutta l'acqua cola per terra?" - gli fa l'amico che si era seduto sul bordo della vasca -
"E' che voglio riempirla bene" - risponde Nasrudin, correndo velocemente con un secchio verso il torrente -
L'impegno che ci mette ha presto la meglio, così dopo qualche ora la vasca è perfettamente piena. A quel punto Nasrudin riempie un secchio enorme e lo getta con forza nella vasca piena. L'acqua in eccesso deborda proprio dov'era seduto l'amico, inzuppandolo dalla testa ai piedi.
"Ma non hai visto che la vasca era già piena? Mi hai fatto il bagno." - si lamenta l'amico -
"Di che ti lamenti" - risponde Nasrudin - "uno che non capisce quando l'acqua esce da sotto, può capirlo quando esce da sopra?"
Avere tutte le ruote a posto
L'uso del silicone in campo estetico deriva dall'osservazione che l'usura del tempo raggrinzisce sì la pelle umana, ma rende perfettamente liscia quella dei copertoni.
sabato 21 maggio 2011
L'Aldiqua
Più che le promesse sull'aldilà, sono le malattie da cui si è guariti la vera arma politica di Dio.
Nasrudin, gli occhi rossi e l'indovino
Nasrudin si reca da un indovino per saperne di più della sua irritazione agli occhi. L'indovino lo guarda con attenzione e gli dice: "Effettivamente hai gli occhi molto rossi".
"E dimmi, mi fanno anche male?" - chiede Nasrudin -
"E dimmi, mi fanno anche male?" - chiede Nasrudin -
venerdì 20 maggio 2011
Nasrudin sull'inesistenza del Destino
Quel giorno in città si respirava un'aria triste perchè un uomo veniva condotto al patibolo per aver commesso un omicidio. Nasrudin stava assistendo in silenzio alla scena quando un giovane gli chiese: "Credi anche tu che il Destino sia una conseguenza della legge di causa ed effetto"?
Nasrudin indicò con il dito il mare di folla accalcata intorno alla forca e disse: "Vedi tutta quella gente? Tra loro ci sarà probabilmente chi gli ha dato in elemosina la moneta con cui è stato comperato il coltello, ci sarà pure il fabbro che l'ha forgiato, ci sarà chi gliel'ha venduto, chi ha testimoniato di averlo visto uccidere e magari anche chi poteva fermarlo e non l'ha fatto. Questo è il Destino: una sequenza di fatti casualmente intrecciati."
Nasrudin indicò con il dito il mare di folla accalcata intorno alla forca e disse: "Vedi tutta quella gente? Tra loro ci sarà probabilmente chi gli ha dato in elemosina la moneta con cui è stato comperato il coltello, ci sarà pure il fabbro che l'ha forgiato, ci sarà chi gliel'ha venduto, chi ha testimoniato di averlo visto uccidere e magari anche chi poteva fermarlo e non l'ha fatto. Questo è il Destino: una sequenza di fatti casualmente intrecciati."
giovedì 19 maggio 2011
La spartizione corretta
Quattro ragazzini andarono da Nasrudin con un sacco di noci chiedendogli che li aiutasse nella spartizione.
"Volete la spartizione di Dio o quella degli uomini?" - chiese subito Nasrudin -
"Quella di Dio" - risposero in coro i ragazzini -
Nasrudin allora apre il sacco e dà due pugni di noci a un ragazzo, un pugno ad un altro, due noci al terzo e solo una noce all'ultimo.
"Che significa questa distribuzione?" - esclamano i quattro -
"Questa è la maniera divina" - ribatte Nasrudin - " dà molto a certi, qualcosa a qualcuno e niente ad altri. Se invece mi aveste chiesto la spartizione degli uomini, la divisione sarebbe stata equa."
"Volete la spartizione di Dio o quella degli uomini?" - chiese subito Nasrudin -
"Quella di Dio" - risposero in coro i ragazzini -
Nasrudin allora apre il sacco e dà due pugni di noci a un ragazzo, un pugno ad un altro, due noci al terzo e solo una noce all'ultimo.
"Che significa questa distribuzione?" - esclamano i quattro -
"Questa è la maniera divina" - ribatte Nasrudin - " dà molto a certi, qualcosa a qualcuno e niente ad altri. Se invece mi aveste chiesto la spartizione degli uomini, la divisione sarebbe stata equa."
mercoledì 18 maggio 2011
La Borsa spiegata alla maniera di Nasrudin
Un giorno giunse al villaggio un uomo che annunciò ai cittadini di voler comperare dei babbuini al prezzo di dieci monete l'uno. La gente, sapendo che ce n'erano parecchi nel bosco vicino, si offrì di catturarali per la cifra pattuita. L'uomo pagò in contanti le migliaia di animali che gli portarono, così la qualità della vita del villaggio migliorò. Ma un giorno i babbuini cominciarono a scarseggiare, per cui nessùno tornò più nel bosco e la caccia cessò. A quel punto il forestiero annunciò che li avrebbe comperati non più a dieci monete, ma a venti. Invogliati dall'ottimo guadagno, i cittadini ripresero la caccia ai babbuini, ma degli animali non c'era quasi più traccia e solo i più abili e i fortunati riuscirono a guadagnarci ancora. L'uomo allora alzò il prezzo a venticinque monete, ma ormai solo pochi cacciatori scovarono qualche esemplare. A quel punto il forestiero disse che doveva partire per un viaggio d'affari e che avrebbe lasciato un suo assistente a curare i suoi interessi in città. Ma prima di andarsene annunciò pubblicamente che in sua vece l'assistente avrebbe pagato cinquanta monete nel caso qualcuno avesse ancora catturato qualche babbuino. Partito il forestiero, l'assistente disse ai cittadini: "Guardate le migliaia di babbuini in questa gabbia: se io ve li vendo a trentacinque monete, quando l'uomo tornerà in città ve li pagherà cinquanta e voi guadagnerete quindici monete ad animale senza fare nulla". Convinti da quel ragionamento, i cittadini raccolsero i risparmi di una vita e comperarono tutti i babbuini.
Si racconta che il giorno dopo, appena effettuata la vendita, anche l'assistente partì e il forestiero non tornò mai più. Il villaggio piombò in una grande tristezza, appena allietata dai babbuini arrampicati dappertutto che saltavano da un albero all'altro, felici per la riacquistata libertà.
Anonimo
Si racconta che il giorno dopo, appena effettuata la vendita, anche l'assistente partì e il forestiero non tornò mai più. Il villaggio piombò in una grande tristezza, appena allietata dai babbuini arrampicati dappertutto che saltavano da un albero all'altro, felici per la riacquistata libertà.
Anonimo
martedì 17 maggio 2011
Graffito letto a Washington DC
Non importa quant'è cattivo un bambino se è buono per una detrazione fiscale.
Nasrudin e il neonato
Quando nacque il primogenito di Nasrudin, la sua quiete notturna fu messa a dura prova. Una notte, non appena il bimbo iniziò a piangere, la moglie lo svegliò e gli disse: "Svegliati Nasrudin, il piccolo piange, vedi di farlo smettere. Dopo tutto non è soltanto mio, è anche tuo per metà." Nel dormiveglia, Nasrudin rispose così: "Se vuoi far smettere la tua metà, alzati pure. A me non disturba affatto che la mia metà continui a piangere."
lunedì 16 maggio 2011
Nasrudin e il giovane percussionista
Ci fu un periodo in cui al villaggio la quiete fu messa a dura prova: un ragazzino a cui era stato regalato un tamburo vagava per le strade facendo un baccano tale da rendere l'intero paese insonne.
Un vicino provò a dirgli che quel rumore avrebbe potuto perforargli i timpani, ma quel linguaggio troppo scientifico ebbe come risposta una salva a tamburo battente. Il sacerdote del tempio gli ricordò che quello strumento era usato nei riti sacri e quindi non bisognava abusarne. Ma la notazione procurò un assolo del ragazzo che frantumò la vetrata del tempio. Un commerciante si premurò addirittura di vendere dei tappi per le orecchie ai passanti. Dato che non si trovava un rimedio e il villaggio non dormiva da sei notti, si pensò di chiedere consiglio a Nasrudin.
Questi, andò dal ragazzo e c'è chi racconta di averli visti parlare nei giardini pensili di Raz. Dopodichè non si sentì più neanche un rullo di tamburo e il paese tornò alla sua solita quiete.
Ovviamente, appena fu recuperato il sonno, molti si precipitarono a casa di Nasrudin chiedendogli come aveva potuto convincere il ragazzino a smettere i suoi concerti.
"E' stato tutto molto semplice" - commentò Nasrudin - "gli ho regalato un martello e uno scalpello e gli ho detto: "Da questo tamburo esce fuori un suono meraviglioso. Non sarà il caso di andare a vedere chi c'è dentro?"
Un vicino provò a dirgli che quel rumore avrebbe potuto perforargli i timpani, ma quel linguaggio troppo scientifico ebbe come risposta una salva a tamburo battente. Il sacerdote del tempio gli ricordò che quello strumento era usato nei riti sacri e quindi non bisognava abusarne. Ma la notazione procurò un assolo del ragazzo che frantumò la vetrata del tempio. Un commerciante si premurò addirittura di vendere dei tappi per le orecchie ai passanti. Dato che non si trovava un rimedio e il villaggio non dormiva da sei notti, si pensò di chiedere consiglio a Nasrudin.
Questi, andò dal ragazzo e c'è chi racconta di averli visti parlare nei giardini pensili di Raz. Dopodichè non si sentì più neanche un rullo di tamburo e il paese tornò alla sua solita quiete.
Ovviamente, appena fu recuperato il sonno, molti si precipitarono a casa di Nasrudin chiedendogli come aveva potuto convincere il ragazzino a smettere i suoi concerti.
"E' stato tutto molto semplice" - commentò Nasrudin - "gli ho regalato un martello e uno scalpello e gli ho detto: "Da questo tamburo esce fuori un suono meraviglioso. Non sarà il caso di andare a vedere chi c'è dentro?"
Filosofia della mia glicemia
Dopo un'ottima cena annaffiata da un buon vino, mi viene spesso da pensare che la realtà d'oggi potrebbe diventare l'utopia di domani. A stomaco vuoto e con la mente lucida invece sostengo che la scoperta dell'uomo moderno sarà fatta dall'uomo primitivo.
domenica 15 maggio 2011
Nasrudin e il migrante
Nasrudin sedeva in pace sull'argine del fiume, quando un uomo dalla riva opposta gli grida: "Ehi, tu, come si va dall'altra parte del fiume?"
"Non devi fare niente" - gli risponde Nasrudin - "ci sei già".
"Non devi fare niente" - gli risponde Nasrudin - "ci sei già".
sabato 14 maggio 2011
Nasrudin e la futura nuora
Nasrudin, sapendo che il figlio cercava moglie, gli chiese che tipo di donna desiderasse.
"Una che sia intelligente ed espressiva" - gli rispose il figlio -
"Bene" - replicò Nasrudin - ti aiuterò a trovare la donna dei tuoi sogni". Il giorno seguente Nasrudin condusse il figlio in piazza e cominciò a malmenarlo davanti a tutti dicendogli: "Questo è per aver fatto esattamente quello che ti ho detto!" Una giovane ragazza tra la folla si avvicina ai due e urla al figlio di Nasrudin: "Non subire così passivamente i suoi ordini. Ribellati, colpiscilo!"
Sentendo queste parole, il figlio si rivolge a Nasrudin dicendogli: "Sembra la donna giusta per me, non credi padre?"
"Indubbiamente è intelligente ed espressiva" - rispose Nasrudin - ma forse si può anche trovare di meglio."
Il giorno seguente Nasrudin condusse di nuovo il figlio in piazza e ripetè la stessa scena. Stavolta dalla folla si staccò una ragazza che rivolgendosi a Nasrudin gli disse: "La smetta di picchiarlo. Come si può punire qualcuno per aver fatto quello che gli è stato chiesto?"
Sentendo queste parole Nasrudin disse al figlio: "La donna di ieri era intelligente ed espressiva, Ma questa è di un livello superiore."
"Quindi, padre" - fece il ragazzo - questa potrebbe essere la mia moglie ideale?"
"Se questa sia la tua moglie ideale - concluse Nasrudin - lo sa soltanto Dio. Da parte mia posso solo dirti che questa è la mia nuora ideale".
"Una che sia intelligente ed espressiva" - gli rispose il figlio -
"Bene" - replicò Nasrudin - ti aiuterò a trovare la donna dei tuoi sogni". Il giorno seguente Nasrudin condusse il figlio in piazza e cominciò a malmenarlo davanti a tutti dicendogli: "Questo è per aver fatto esattamente quello che ti ho detto!" Una giovane ragazza tra la folla si avvicina ai due e urla al figlio di Nasrudin: "Non subire così passivamente i suoi ordini. Ribellati, colpiscilo!"
Sentendo queste parole, il figlio si rivolge a Nasrudin dicendogli: "Sembra la donna giusta per me, non credi padre?"
"Indubbiamente è intelligente ed espressiva" - rispose Nasrudin - ma forse si può anche trovare di meglio."
Il giorno seguente Nasrudin condusse di nuovo il figlio in piazza e ripetè la stessa scena. Stavolta dalla folla si staccò una ragazza che rivolgendosi a Nasrudin gli disse: "La smetta di picchiarlo. Come si può punire qualcuno per aver fatto quello che gli è stato chiesto?"
Sentendo queste parole Nasrudin disse al figlio: "La donna di ieri era intelligente ed espressiva, Ma questa è di un livello superiore."
"Quindi, padre" - fece il ragazzo - questa potrebbe essere la mia moglie ideale?"
"Se questa sia la tua moglie ideale - concluse Nasrudin - lo sa soltanto Dio. Da parte mia posso solo dirti che questa è la mia nuora ideale".
venerdì 13 maggio 2011
Unicità
Forse nemmeno in Dio c'è perfetta identità tra il mondo in cui vive, il mondo in cui vorrebbe vivere e il mondo che vive in lui. Nel folle c'è.
Il figlio Orafo di Nasrudin
Un giorno uno dei figli andò da Nasrudin per chiedergli dei consigli. "Padre" - cominciò - "sono venuto da te perchè vorrei imparare l'arte orafa, da dove debbo iniziare?"
Senza dargli una risposta, Nasrudin andò in un'altra stanza e tornò con una cassetta piena di pietre. La aprì, tirò fuori una giada, la mise nella mano del ragazzo, gliela chiuse e gli disse: "Conserva questa mano chiusa per un anno. Adesso vai.
Una volta solo, il ragazzo, sempre con la mano chiusa, cominciò a mugugnare dicendo: "Ma come è possibile che mio padre mi abbia fatto questo? Invece di farmi vedere gli strumenti che dovrò usare, mi fa tenere in mano questa pietra per un anno. Ma come faccio a tenere la mano chiusa per tutto il tempo senza aprirla? E' una follia."
Eppure il giovane nonostante la scontentezza, riuscì a tenere in pugno la giada giorno e notte per dodici mesi, senza mai aprire la mano. Giunto il tempo, tornò da Nasrudin e gli restituì la pietra dicendogli: "Adesso che devo fare, padre?"
Nasrudin rispose: "Ti darò una seconda pietra, che terrai in mano per un altro anno". A quel punto il ragazzo andò su tutte le furie e cominciò ad insultare Nasrudin: "Tu devi essere impazzito, in un anno avrei già imparato a tagliare e incastonare pietre preziose, altro che continuare con questi giochetti dementi!"
Mentre il figlio gridava accecato dalla rabbia, Nasrudin, con una manovra rapida, gli mise in mano un'altra pietra. Il giovane chiuse il palmo automaticamente, si fece serio e, senza neanche guardarla, disse tra sè: "Questa non è una giada".
Senza dargli una risposta, Nasrudin andò in un'altra stanza e tornò con una cassetta piena di pietre. La aprì, tirò fuori una giada, la mise nella mano del ragazzo, gliela chiuse e gli disse: "Conserva questa mano chiusa per un anno. Adesso vai.
Una volta solo, il ragazzo, sempre con la mano chiusa, cominciò a mugugnare dicendo: "Ma come è possibile che mio padre mi abbia fatto questo? Invece di farmi vedere gli strumenti che dovrò usare, mi fa tenere in mano questa pietra per un anno. Ma come faccio a tenere la mano chiusa per tutto il tempo senza aprirla? E' una follia."
Eppure il giovane nonostante la scontentezza, riuscì a tenere in pugno la giada giorno e notte per dodici mesi, senza mai aprire la mano. Giunto il tempo, tornò da Nasrudin e gli restituì la pietra dicendogli: "Adesso che devo fare, padre?"
Nasrudin rispose: "Ti darò una seconda pietra, che terrai in mano per un altro anno". A quel punto il ragazzo andò su tutte le furie e cominciò ad insultare Nasrudin: "Tu devi essere impazzito, in un anno avrei già imparato a tagliare e incastonare pietre preziose, altro che continuare con questi giochetti dementi!"
Mentre il figlio gridava accecato dalla rabbia, Nasrudin, con una manovra rapida, gli mise in mano un'altra pietra. Il giovane chiuse il palmo automaticamente, si fece serio e, senza neanche guardarla, disse tra sè: "Questa non è una giada".
mercoledì 11 maggio 2011
Nasrudin traghettatore
Tra i tanti lavori della sua vita, Nasrudin fece anche il traghettatore sul fiume Ur. Un giorno sulla chiatta salì un erudito che, avendo ascoltato un discorso di Nasrudin un po' sgrammaticato, lo riprese dicendogli: "Ma come parli, non hai studiato la grammatica a scuola?"
"No" - rispose Nasrudin -
"Allora hai sprecato metà della tua vita" - rincarò l'erudito -
Pochi minuti dopo, Nasrudin si rivolse al suo passeggero con queste parole: "Esimio erudito, le è mai capitato in vita sua di apprendere la nobile arte del nuoto?"
"No, mai." - rispose l'erudito -
"Allora mi sa che ha sprecato l'intera vita" - disse Nasrudin - "perchè stiamo andando a fondo".
"No" - rispose Nasrudin -
"Allora hai sprecato metà della tua vita" - rincarò l'erudito -
Pochi minuti dopo, Nasrudin si rivolse al suo passeggero con queste parole: "Esimio erudito, le è mai capitato in vita sua di apprendere la nobile arte del nuoto?"
"No, mai." - rispose l'erudito -
"Allora mi sa che ha sprecato l'intera vita" - disse Nasrudin - "perchè stiamo andando a fondo".
martedì 10 maggio 2011
Gibran
Ieri sera, sui gradini di marmo che conducono al Tempio, ho visto una donna seduta tra due uomini. Un lato del suo volto era pallido, l'altro avvampava.
Nasrudin e il guru
Un giorno nel villaggio arrivò un guru il cui scopo era quello di fare degli adepti. Tutti si sedettero intorno a lui e cominciarono a chiedere delle spiegazioni sulla conoscenza. Il guru fece queste distinzioni:
"Chi non sa e non sa di non sapere è stupido e bisogna evitarlo.
Chi non sa e sa di non sapere è un bambino e bisogna istruirlo.
Chi sa e non sa di sapere è addormentato e bisogna svegliarlo.
Chi sa e sa di sapere è un saggio e bisogna seguirlo."
A queste ultime parole, Nasrudin si alzò come per andarsene, ma dopo pochi passi, si fermò, si voltò di nuovo verso il guru e gli disse:
"Vedi, figlio mio, la cosa più difficile è essere certi che quello che sa e sa di sapere, sappia veramente."
"Chi non sa e non sa di non sapere è stupido e bisogna evitarlo.
Chi non sa e sa di non sapere è un bambino e bisogna istruirlo.
Chi sa e non sa di sapere è addormentato e bisogna svegliarlo.
Chi sa e sa di sapere è un saggio e bisogna seguirlo."
A queste ultime parole, Nasrudin si alzò come per andarsene, ma dopo pochi passi, si fermò, si voltò di nuovo verso il guru e gli disse:
"Vedi, figlio mio, la cosa più difficile è essere certi che quello che sa e sa di sapere, sappia veramente."
lunedì 9 maggio 2011
The Ike Reilly Assassination ♫ Valentine's Day In Juarez
Questo brano merita una premessa. Juarez City è una città messicana che ha un triste record: ha più morti ammazzati all'anno di qualsiasi altra città al mondo. Il motivo? Droga per lo più. E' una città di confine, tipo Tijuana, ma con una peculiarità. Non solo è un crocevia d'obbligo per ogni stupefacente che entra negli USA ma è, soprattutto, il posto dove gli americani vanno a sballarsi per il fine settimana. Sciamano il venerdì sera in code lunghissime per tornare imbambolati la domenica notte, sempre che non si siano buttati prima dal ponte. La canzone parla proprio di questo, dello stato di allucinazione che si vive a Ciudad Juarez durante il fine settimana.
Clicca sul titolo e cantala pure se ti fa piacere, ma a debita distanza dal monitor.
Non la respirare troppo. E' il tuo primo rave party.
Yestarday I smoked Ieri fumavo
Today I don't Oggi no
Yestarday I swallowed Ieri ingoiavo
Today I choke Oggi soffoco
Yesterday I dreamed Ieri sognavo
Today I hope Oggi spero
Yesterday I sunk Ieri affondavo
Today I float Oggi galleggio
Yesterday was a rented room Ieri ero in una camera in affitto
With a suicide girl Insieme a una tipa da suicidio
and a pull-out view E una vista da buttarsi giù
Charcoal drawings Aveva disegni a carboncino
of hearts and sin di cuori e peccato
had arrows ripping e frecce che le
through her skin attraversavano la pelle
Valentine's Day in Juarez San Valentino a Juarez
Carry roses across the bridge Porta rose da una parte
To gain favor with all'altra del ponte per far colpo
suicide girls sulle ragazze suicide
Valentine's Day in Juarez San Valentino a Juarez
ramble 'cross the walking bridge fatti due passi lungo il ponte
to get some rice and beans in cerca di un po' di fagioli
and suicide throws del riso e tuffi suicidi
They got cocain, oxycontin, Hanno coca, ossicontina,
mushrooms, marijuana funghi allucinogeni, maria
vodka, plastic pop-off vodka, tubetti di plastica
twist one off svitane uno
Yesterday I smoked today I don't Ieri fumavo, oggi no
The tales of a broken man Le storie di un uomo distrutto
a dangerous thing roba pericolosa
if you let them in se le fai tue
Where he goes Dove va lui
isn't always clear non è sempre chiaro
places we both know posti che conosciamo entrambi
have been closed for years sono stati chiusi per anni
Was the tenth of february Era il dieci febbraio
when he said quando disse
he just met Valentine's Day di passare San Valentino
in Juarez proprio a Juarez
Whoa, the walking bridge Whoa, la passeggiata sul ponte
and those river sounds e quei rumori del fiume
He's a millionaire Si sente miliardario
in that border town in quella città di confine
Clicca sul titolo e cantala pure se ti fa piacere, ma a debita distanza dal monitor.
Non la respirare troppo. E' il tuo primo rave party.
Yestarday I smoked Ieri fumavo
Today I don't Oggi no
Yestarday I swallowed Ieri ingoiavo
Today I choke Oggi soffoco
Yesterday I dreamed Ieri sognavo
Today I hope Oggi spero
Yesterday I sunk Ieri affondavo
Today I float Oggi galleggio
Yesterday was a rented room Ieri ero in una camera in affitto
With a suicide girl Insieme a una tipa da suicidio
and a pull-out view E una vista da buttarsi giù
Charcoal drawings Aveva disegni a carboncino
of hearts and sin di cuori e peccato
had arrows ripping e frecce che le
through her skin attraversavano la pelle
Valentine's Day in Juarez San Valentino a Juarez
Carry roses across the bridge Porta rose da una parte
To gain favor with all'altra del ponte per far colpo
suicide girls sulle ragazze suicide
Valentine's Day in Juarez San Valentino a Juarez
ramble 'cross the walking bridge fatti due passi lungo il ponte
to get some rice and beans in cerca di un po' di fagioli
and suicide throws del riso e tuffi suicidi
They got cocain, oxycontin, Hanno coca, ossicontina,
mushrooms, marijuana funghi allucinogeni, maria
vodka, plastic pop-off vodka, tubetti di plastica
twist one off svitane uno
Yesterday I smoked today I don't Ieri fumavo, oggi no
The tales of a broken man Le storie di un uomo distrutto
a dangerous thing roba pericolosa
if you let them in se le fai tue
Where he goes Dove va lui
isn't always clear non è sempre chiaro
places we both know posti che conosciamo entrambi
have been closed for years sono stati chiusi per anni
Was the tenth of february Era il dieci febbraio
when he said quando disse
he just met Valentine's Day di passare San Valentino
in Juarez proprio a Juarez
Whoa, the walking bridge Whoa, la passeggiata sul ponte
and those river sounds e quei rumori del fiume
He's a millionaire Si sente miliardario
in that border town in quella città di confine
Carattere
E' meglio avere un carattere di marmo che d'acciaio.
L'acciaio è più duro, ma il marmo permette dei ritocchi.
L'acciaio è più duro, ma il marmo permette dei ritocchi.
domenica 8 maggio 2011
Nasrudin e il cane
Un giorno Nasrudin fece visita ad un amico d'infanzia che aveva fatto fortuna. Mentre stava attraversando il giardino della sua villa, un molosso mesopotamico alto quasi cinque spanne, lo affronta con la bava alla bocca e gli occhi fuori dalle orbite, pronto a sbranarlo. Nasrudin, terrorizzato, comincia ad indietreggiare di dieci, venti passi, fino ad arrivare con la schiena contro il muro di cinta. Vistosi perduto, chiude gli occhi e si porta le braccia al volto per proteggersi, quando, come per magia, compare il padrone di casa che, con un semplice battito di mani, calma la belva.
"Un cane che abbaia non morde mai, dovresti saperlo Nasrudin" - gli dice sorridendo l'amico -
"Tu lo sai che io lo so, amico mio" - replica Nasrudin - "ma il cane lo sa?"
"Un cane che abbaia non morde mai, dovresti saperlo Nasrudin" - gli dice sorridendo l'amico -
"Tu lo sai che io lo so, amico mio" - replica Nasrudin - "ma il cane lo sa?"
Le Beau Mariage
Diventerò come spero tu credi io sia. Il segreto di un matrimonio decente è tutto qui.
sabato 7 maggio 2011
Nasrudin e le pentole
Un vicino di casa, che aveva chiesto per una festa delle pentole in prestito a Nasrudin, dopo qualche giorno andò a restituirgliele. Volendo però burlarsi di lui, al momento della restituzione, ci aggiunse una pentola piccolissima. Trovandosi tra le mani una pentola in più, Nasrudin chiese: "Questa pentola in miniatura che significa?"
"Significa" - continuò il burlone - "che durante il soggiorno in casa mia, le tue pentole hanno generato una piccola pentola".
Nasrudin non rispose, ma dopo qualche giorno fece visita al vicino chiedendogli a sua volta delle pentole in prestito, per una festa imminente. A distanza di mesi, nonostante la festa fosse finita da tempo, Nasrudin non aveva ancora restituito le pentole, per cui il vicino si recò da lui reclamandone il diritto.
"Sono venuto a riprendere le mie pentole" - fece l'uomo-
"Non so di cosa tu stia parlando" - disse Nasrudin - "le tue pentole non ci sono più, sono morte."
"Come morte?" - implorò il vicino -
"Sì, morte" - tagliò corto Nasrudin - "non lo sapevi che tutto ciò che è in grado di procreare, è destinato a scomparire?"
"Significa" - continuò il burlone - "che durante il soggiorno in casa mia, le tue pentole hanno generato una piccola pentola".
Nasrudin non rispose, ma dopo qualche giorno fece visita al vicino chiedendogli a sua volta delle pentole in prestito, per una festa imminente. A distanza di mesi, nonostante la festa fosse finita da tempo, Nasrudin non aveva ancora restituito le pentole, per cui il vicino si recò da lui reclamandone il diritto.
"Sono venuto a riprendere le mie pentole" - fece l'uomo-
"Non so di cosa tu stia parlando" - disse Nasrudin - "le tue pentole non ci sono più, sono morte."
"Come morte?" - implorò il vicino -
"Sì, morte" - tagliò corto Nasrudin - "non lo sapevi che tutto ciò che è in grado di procreare, è destinato a scomparire?"
venerdì 6 maggio 2011
Vota Antonio
Conservate i manifesti elettorali. Potrete sempre riutilizzarli come foto segnaletiche.
Nasrudin e la chiave
Si racconta che un giorno Nasrudin stesse inginocchiato in mezzo alla strada, come se cercasse qualcosa. Un amico che stava passando lo vede e gli chiede: "Che cosa stai cercando?"
"Ho perso la mia chiave" - risponde Nasrudin -
L'amico, volendolo aiutare, si mette in ginocchio e comincia a cercare pure lui. Passa il tempo ma della chiave nessuna traccia. Allora l'amico gli domanda:
"Ma tu dove l'hai persa precisamente?"
"Dentro casa" - fa Nasrudin -
"E allora perchè la cerchi in mezzo alla strada?" - chiede l'amico -
"Perchè qui c'è più luce" - risponde Nasrudin -
"Ho perso la mia chiave" - risponde Nasrudin -
L'amico, volendolo aiutare, si mette in ginocchio e comincia a cercare pure lui. Passa il tempo ma della chiave nessuna traccia. Allora l'amico gli domanda:
"Ma tu dove l'hai persa precisamente?"
"Dentro casa" - fa Nasrudin -
"E allora perchè la cerchi in mezzo alla strada?" - chiede l'amico -
"Perchè qui c'è più luce" - risponde Nasrudin -
giovedì 5 maggio 2011
Graffito letto sulla riva del Potomac
Questo fiume è talmente inquinato che perfino un ateo potrebbe camminarci sopra.
Parola di Nasrudin
Un vicino di Nasrudin gli fece visita perchè aveva bisogno del suo asino.
"Mi spiace" - gli rispose Nasrudin - "ma l'ho già dato in prestito".
Non aveva ancora finito la frase, che l'asino si mise a ragliare e il verso veniva proprio dalla stalla di Nasrudin.
"Ma io l'asino lo sento ragliare e, sembra proprio che venga da là dentro" - obiettò l'uomo -
Mentre gli chiudeva la porta in faccia, Nasrudin replicò seccato:
"Uno che crede più alla parola di un asino che alla mia, non merita che gli presti niente".
"Mi spiace" - gli rispose Nasrudin - "ma l'ho già dato in prestito".
Non aveva ancora finito la frase, che l'asino si mise a ragliare e il verso veniva proprio dalla stalla di Nasrudin.
"Ma io l'asino lo sento ragliare e, sembra proprio che venga da là dentro" - obiettò l'uomo -
Mentre gli chiudeva la porta in faccia, Nasrudin replicò seccato:
"Uno che crede più alla parola di un asino che alla mia, non merita che gli presti niente".
mercoledì 4 maggio 2011
Nasrudin taumaturgo
Data l'autorità e competenza che gli provenivano dalle risposte che dava, Nasrudin era spesso oggetto di frequenti visite da parte dei concittadini. Un giorno si presentò alla sua porta un usuraio, a cui Nasrudin doveva dei soldi, con la seguente domanda:
"Tu che sei un uomo di esperienza, conosci qualche rimedio per il dolore agli occhi? Te lo chiedo perchè mi fanno tremendamente male".
"Permettimi di condividere con te la mia esperienza" - rispose Nasrudin - "In varie occasioni ho sofferto di dolore ai denti e non ho trovato sollievo finchè non me li sono fatti strappare".
"Tu che sei un uomo di esperienza, conosci qualche rimedio per il dolore agli occhi? Te lo chiedo perchè mi fanno tremendamente male".
"Permettimi di condividere con te la mia esperienza" - rispose Nasrudin - "In varie occasioni ho sofferto di dolore ai denti e non ho trovato sollievo finchè non me li sono fatti strappare".
Le parole
Nè pagine nè usura, nè polvere nè sigilli, nè buste nè firma, nè prezzo nè peso. Nessuna traccia. Nessuno spazio occupato.
Niente è solubile nel vuoto più delle parole.
Niente è solubile nel vuoto più delle parole.
martedì 3 maggio 2011
Nasrudin alla frutta
Nasrudin aveva sempre intorno a sè degli ammiratori, ma capitava anche che qualcuno cercasse di provocarlo. Una volta un giovane gli contestò: "Hai sempre le battute pronte, però poi non ne riveli mai il significato, quindi diventano in gran parte inutili."
"Se io ti regalo della frutta" - replicò Nasrudin - vuoi riceverla così come è, o preferisci che te la mastico prima?"
"Se io ti regalo della frutta" - replicò Nasrudin - vuoi riceverla così come è, o preferisci che te la mastico prima?"
Pierre Légaré
Se dopo la morte hai espresso la richiesta di essere cremato, nel caso tu muoia congelato, saranno obbligati a farti prima bollire.
lunedì 2 maggio 2011
Nasrudin tintore
In un certo periodo della sua vita, Nasrudin aprì una tintoria. Un giorno gli capitò un cliente alquanto singolare che gli fece la seguente richiesta: "Potrebbe tingermi questo vestito?"
"Certo" - fece Nasrudin - "di che colore lo vuole?"
"Niente di complicato" - proseguì l'uomo - "ma che non sia nè rosso nè verde, nè bianco nè nero, nè giallo nè lilla. Vedo che ha capito, lo vorrei di un colore sconosciuto ma, a parte questo, niente di speciale. Me lo può fare?"
"Certo" - disse Nasrudin - "passi a ritirarlo quando vuole, ma che non sia nè lunedì nè martedì, tantomeno mercoledì, affatto giovedì o venerdì. Meglio ancora se passa di sabato o domenica, che siamo chiusi. Niente di complicato, come vede. Ma se proprio vuole andare a colpo sicuro, venga tranquillamente dopo cena che non c'è nessuno.
"Certo" - fece Nasrudin - "di che colore lo vuole?"
"Niente di complicato" - proseguì l'uomo - "ma che non sia nè rosso nè verde, nè bianco nè nero, nè giallo nè lilla. Vedo che ha capito, lo vorrei di un colore sconosciuto ma, a parte questo, niente di speciale. Me lo può fare?"
"Certo" - disse Nasrudin - "passi a ritirarlo quando vuole, ma che non sia nè lunedì nè martedì, tantomeno mercoledì, affatto giovedì o venerdì. Meglio ancora se passa di sabato o domenica, che siamo chiusi. Niente di complicato, come vede. Ma se proprio vuole andare a colpo sicuro, venga tranquillamente dopo cena che non c'è nessuno.
Anche di musica si muore
Ogni volta che vengo invitato a cena da qualcuno, m'informo sempre se esiste o meno in casa un rampollo che, dopo il dolce, mi delizierà con un saggio di pianoforte o violino.
Se sì, potrebbe andare come quella sera in cui una mamma mi ha chiesto: "Che ne pensa dell'esecuzione di mio figlio?"
"Sono a favore" - le ho risposto -
Se sì, potrebbe andare come quella sera in cui una mamma mi ha chiesto: "Che ne pensa dell'esecuzione di mio figlio?"
"Sono a favore" - le ho risposto -
domenica 1 maggio 2011
Martin Page
Virgile non parlava con i vicini nè con i commercianti della sua strada; non aveva alcuna propensione per la vita di quartiere e le feste popolari. Non condivideva nulla con gli altri due milioni di abitanti. Loro lo ignoravano, ma la città era tutta per lui; si accontentava di tollerarli. I proprietari, i venditori, i notai, i promotori, i commessi non potevano fargli nulla: nessuno poteva espropriarlo nè espellerlo. Virgile aveva in tasca le chiavi della città. Era a casa sua sulle panchine dei viali, nei giardini, sui ponti e nei vecchi palazzi, in Place Léon e sulla punta dell'île Saint-Louis. Posava la mano sulla fontana Saint-Michel come se gli appartenesse.
Arrivando alla Gare Montparnasse, a diciotto anni, Virgile aveva deciso che Parigi sarebbe stata l'oggetto del suo amore, perchè doveva pur metterlo da qualche parte. Parigi non l'avrebbe lasciato. Parigi era sempre lì quando ne aveva bisogno. Parigi non esigeva di partire su un'isola paradisiaca, su spiagge trasudanti creme solari e sudore. A Parigi non importava se lui non lavava i piatti per una settimana, non si radeva, si vestiva male. Parigi lo amava.
Arrivando alla Gare Montparnasse, a diciotto anni, Virgile aveva deciso che Parigi sarebbe stata l'oggetto del suo amore, perchè doveva pur metterlo da qualche parte. Parigi non l'avrebbe lasciato. Parigi era sempre lì quando ne aveva bisogno. Parigi non esigeva di partire su un'isola paradisiaca, su spiagge trasudanti creme solari e sudore. A Parigi non importava se lui non lavava i piatti per una settimana, non si radeva, si vestiva male. Parigi lo amava.
Nasrudin sull'Amicizia
Nasrudin e un amico stavano passeggiando lungo una strada polverosa, quando si resero conto di avere sete. Entrarono in una locanda per prendere qualcosa, ma i soldi che avevano bastavano per una sola tazza di latte.
"Bevi tu per primo" - fece l'amico - "io ho qui un po' di zucchero che aggiungerò quando tocca bere a me".
"Aggiungilo ora" - gli fece notare Nasrudin - "così lo condivideremo."
"No" - continuò l'amico - " perchè non basterebbe ad addolcire una tazza intera".
Nasrudin allora andò in cucina e tornò con una saliera dicendo:
"Buone notizie, amico mio, facciamo così: adesso aggiungo questo sale nella mia metà, e speriamo che basti per tutta la tazza".
"Bevi tu per primo" - fece l'amico - "io ho qui un po' di zucchero che aggiungerò quando tocca bere a me".
"Aggiungilo ora" - gli fece notare Nasrudin - "così lo condivideremo."
"No" - continuò l'amico - " perchè non basterebbe ad addolcire una tazza intera".
Nasrudin allora andò in cucina e tornò con una saliera dicendo:
"Buone notizie, amico mio, facciamo così: adesso aggiungo questo sale nella mia metà, e speriamo che basti per tutta la tazza".
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