RAZÓN DE ANATOMÍA
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Photography by Elena Getzieh (1984) |
▒⡷▒⡷░𝐂░𝐎░𝐍░𝐓░𝐄░𝐌░𝐏░𝐎░𝐑░𝐀░𝐑░𝐘░ ░𝐀░𝐑░𝐓░ ░𝐅░𝐎░𝐑░ ░𝐘░𝐎░𝐔░𝐑░ ░𝐃░𝐀░𝐈░𝐋░𝐘░ ░𝐈░𝐍░𝐒░𝐏░𝐈░𝐑░𝐀░𝐓░𝐈░𝐎░𝐍░⢾▒⢾▒
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Photography by Elena Getzieh (1984) |
Stamattina sono andato a un convegno sulla poesia di Houellebecq che si teneva in un centro culturale. Alla fine, dopo un buffet a base di taboulé ci hanno fatto dono di una sua raccolta di poesie edita da Librio che non conoscevo: "La poursuite du bonheur". Spaginandola, mi sono fermato su questo testo che ricorda un po' il clima in Huis Clos di Sartre e un po' Bukowski:
Tu parlait, sexualité, relations humaines. Parlais-tu vraiment, en fait? Un brouhaha nous environnait; les mots semblaient sortir de ta bouche. Le train pénétrait dans un tunnel. Avec un léger grésillement, un léger retard, les lampes du compartiment s'allumérent. Je détestais ta juppe plissée, ton maquillage. Tu étais ennuyeuse comme la vie.
Parlavi, sessualità, relazioni umane. Parlavi veramente, in realtà? Un baccano ci circondava; le parole sembravano uscire dalla tua bocca. Il treno si infilava in un tunnel. Con un leggero crepitio, un leggero ritardo, le lampade dello scompartimento si accesero. Detestavo la tua gonna plissettata, il tuo trucco. Eri noiosa come la vita.
(trad. personale)
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Edward Hopper |
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http://www.edithbergfors.com/ LO SPECCHIO di Wislawa Szymborska. Si, mi ricordo quella parete nella nostra città rasa al suolo. Si ergeva fin quasi al sesto piano. Al quarto c'era uno specchio, uno specchio assurdo perché intatto, saldamente fissato. Non rifletteva più nessuna faccia, nessuna mano a riavviare chiome, nessuna porta dirimpetto, nulla cui possa darsi il nome “luogo”. Era come durante le vacanze- vi si rispecchiava il cielo vivo, nubi in corsa nell'aria impetuosa, polvere di macerie lavata dalla pioggia lucente, e uccelli in volo, le stelle, il sole all'alba. E cosi come ogni oggetto fatto bene, funzionava in modo inappuntabile, con professionale assenza di stupore |