domenica 5 gennaio 2025

Lynne Greenaway







https://lynnegreenaway.com/

 

sabato 4 gennaio 2025

Elle Starkman





Elle Starkman
 

venerdì 3 gennaio 2025

giovedì 2 gennaio 2025

SHORT FILM 🎬 Confessions


 

After the death of a friend, two nuns in their golden years contemplate what their future holds. One confession leads to another and before they know it, they're embarking on an adventure. 

Director: Stephanie Kaznocha 
Writer: Stephanie Kaznocha 
Stars: Carol Herman, Eve Sigall


 

mercoledì 1 gennaio 2025

💞HAPPY 💞 NEW 💞 YEAR 💞


 

Mantieniti in salute tutti i giorni

Bevi un bicchiere d'acqua ogni mattina

Togliti le scarpe appena puoi

Considera un'idea filosofica più grande di quella che puoi permetterti

Evita di ammalarti di cancro

Affronta nuove sfide

Minaccia il cielo con un oggetto di metallo

E implora qualsiasi cosa accade dopo


martedì 31 dicembre 2024

Ultima cartolina da Barcellona

Lazzaro tornò a casa con rinnovata speranza. Mentre stava per entrare in camera da letto, notò a malapena la totale assenza dei suoi averi. Sbirciando tra la porta e lo stipite vide l'adorabile moglie, l'amore della sua vita, la vedova addolorata, tra le braccia del suo amico Joshua. Stavano infrangendo il Sesto Comandamento. Fornicavano con una passione insolita, una passione che lui non conosceva. Voleva piangere, ma i suoi occhi erano vuoti e le lacrime non scendevano. Andò allora in cortile per confidare i dolori a Erode, il suo fedele cane. Ma l'ingrato ringhiò furiosamente, minacciando di mordere la poca carne che ancora pendeva dalla sua triste umanità. Allontanandosi da casa, Lazzaro sapeva di non avere altra scelta che tornare sui suoi passi. Sulla via del ritorno, né le falene né il gufo lo degnarono di uno sguardo. La strada, che non conduceva a Roma, lo portò presto all'ingresso del cimitero. Si sedette su una lapide ricoperta di erba gialla e osservò gli scorpioni che cercavano di nascondersi tra le dita dei suoi piedi. In quella notte senza luna, desiderò davvero di non essere mai vissuto nell'era dei miracoli.



lunedì 30 dicembre 2024

Cartolina dal mare aperto

Vittoria ha la pelle bianchissima e la capigliatura folta. Alta, tonica, di fianchi larghi ma non troppo sensuale, perché il seno, per quanto modellato bene, non è prominente. Il viso, su cui spiccano dei grandi occhi azzurri, ha la forma di un ovale perfetto che si assottiglia verso il mento, un ovale su cui non stonano né gli zigomi né la mandibola, nascosti dalla bellezza della pelle, appena rosata sulle gote. Tutto questo la rende una donna attraente e desiderabile. Una parte di tale perfezione è opera della natura, ma il resto è opera sua e se la conquista ogni giorno, impedendo al sole di sfiorare un solo millimetro di epidermide, mangiando meno del suo appetito e indossando un rigoroso corsetto modellante che le assottiglia la vita. Sopporta con piacere questi piccoli sacrifici perchè la rendono splendente e, ovunque vada, gli sguardi si convertono in trionfo. Lavora in una residenza per anziani, un ambiente in maggioranza femminile, pieno di rivalità, ma non permette a nessuna collega, giovane o veterana, di pestarle i piedi. Vittoria fa il suo lavoro senza vocazione, di mala voglia, ma la sua è una residenza di livello, che dovrebbe privilegiare il contatto umano con gente che fa i conti con le miserie della fisiologia e dell'età. Affronta questi momenti con un misto di cinismo e indifferenza che tende ogni giorno di più all'ironia e al disprezzo. La maggioranza dei residenti si avvicina ai novanta e quei corpi flaccidi, rinsecchiti, anchilosati la esasperano. Ma sono soprattutto le macchie della pelle, la perdita di capelli e la peluria diradata a farle scattare qualcosa. Vittoria pensa allora al suo abbondante vello pubico, che profuma e pettina ogni giorno, come una seconda capigliatura, ma soprattutto pensa alla sua pelle bianca come il latte, compatta, senza un segno né una macchia dalla testa ai piedi. 

David Monteagudo, Hoy he dejado la fàbrica (trad. personale)




domenica 29 dicembre 2024

Cartolina da Eivissa

Due giorni fa mi ha chiamato tua madre. Ha iniziato con "come te la passi?" a cui è seguito un "tutto bene?" che mi hanno lasciata basita. Poi, piano piano, ha portato il discorso là dove voleva arrivare. Così ha cominciato a chiamarmi "puttana" e, ti assicuro, l'ha fatto con la bocca spalancata e sorridente. Quindi mi ha rinfacciato il soprabito che aveva preso al Corte Inglés, le ciabatte di seta e il piumino d'oca. Tutta roba che dovevo restituirle. Stavo per mettere giù quando il discorso è arrivato dove doveva arrivare: mi ha chiesto l'anello di tua nonna. Quello che mi avevi regalato per il fidanzamento, quello col diamantino. Proprio quello. La cosa mi ha talmente dato ai nervi che per paura di perderlo me lo sono messo in bocca e l'ho ingoiato. Si, giù per l'esofago. Così, a secco, senz'acqua.                                                                      Stamattina sono andata all'ufficio postale e le ho spedito un pacchetto. C'è dentro l'anello. Non temere, tua madre riuscirà a trovarlo. Sai bene quanto le piace rimestare nel passato.

Jordi Tello (trad. personale)