Il mio amico William è un uomo fortunato:
non ha abbastanza immaginazione per soffrire
ha conservato il suo primo impiego
la sua prima moglie
ed è capace di guidare per 50.000 miglia
senza mai toccare il freno
balla come un cigno
ed ha gli occhi più belli e inespressivi
che ci siano da El Paso fino a qui
il suo giardino è un paradiso
ha i tacchi delle scarpe
sempre consumati allo stesso livello
e la sua stretta di mano è vigorosa
la gente gli vuol bene
quando il mio amico William morirà
non sarà certo di cancro o di pazzia
passerà davanti al diavolo
per andare in paradiso
stasera lo vedrete alla festa
sorridere
davanti al suo martini
beato e contento
mentre qualcuno
gli fotte la moglie
nel bagno.
▒⡷▒⡷░𝐂░𝐎░𝐍░𝐓░𝐄░𝐌░𝐏░𝐎░𝐑░𝐀░𝐑░𝐘░ ░𝐀░𝐑░𝐓░ ░𝐅░𝐎░𝐑░ ░𝐘░𝐎░𝐔░𝐑░ ░𝐃░𝐀░𝐈░𝐋░𝐘░ ░𝐈░𝐍░𝐒░𝐏░𝐈░𝐑░𝐀░𝐓░𝐈░𝐎░𝐍░⢾▒⢾▒
venerdì 10 giugno 2011
Pensiero del the
Stamattina mi chiedevo che cosa ci sia rimasto di reale in questo mondo di cartongesso. La risposta mi è venuta subito: è la morte l'unico fenomeno reale che è rimasto. Ma anche qui ci andrei cauto. Dato l'aumento esponenziale delle demenze, molti avranno perfino la fortuna di affrontarla in maniera spensierata.
Nasrudin e i mendicanti birboni
Un bel giorno d'estate Nasrudin si era arrampicato su un prugno per raccoglierne i frutti maturi, quando proprio sotto l'albero si fermano due mendicanti in vena di giocarlo.
"Quanti bei fiori ha questa pianta" - fa uno -
"Non sono fiori, sono frutti" - osserva il secondo - "si tratta di susine nere."
"Ma perchè io le vedo bianche e non nere?" - domanda il primo -
"Perchè sono ancora verdi" - risponde Nasrudin da sopra -
"Quanti bei fiori ha questa pianta" - fa uno -
"Non sono fiori, sono frutti" - osserva il secondo - "si tratta di susine nere."
"Ma perchè io le vedo bianche e non nere?" - domanda il primo -
"Perchè sono ancora verdi" - risponde Nasrudin da sopra -
giovedì 9 giugno 2011
Osip Mandel'štam
Da un gorgo viscoso e maligno, sono affiorato, giunco frusciante:
avido, languido, amoroso, respirando la vita proibita.
E appassisco, non visto, nel rifugio gelido e melmoso,
accolto dal fruscio di benvenuto di corti attimi autunnali.
Sono felice dell'offesa crudele e nella vita che somiglia a un sogno
invidio tutti in segreto e di tutti in segreto m'innamoro.
1910, Trad. di Serena Vitale
avido, languido, amoroso, respirando la vita proibita.
E appassisco, non visto, nel rifugio gelido e melmoso,
accolto dal fruscio di benvenuto di corti attimi autunnali.
Sono felice dell'offesa crudele e nella vita che somiglia a un sogno
invidio tutti in segreto e di tutti in segreto m'innamoro.
1910, Trad. di Serena Vitale
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