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martedì 31 dicembre 2024
Ultima cartolina da Barcellona
lunedì 30 dicembre 2024
Cartolina dal mare aperto
Vittoria ha la pelle bianchissima e la capigliatura folta. Alta, tonica, di fianchi larghi ma non troppo sensuale, perché il seno, per quanto modellato bene, non è prominente. Il viso, su cui spiccano dei grandi occhi azzurri, ha la forma di un ovale perfetto che si assottiglia verso il mento, un ovale su cui non stonano né gli zigomi né la mandibola, nascosti dalla bellezza della pelle, appena rosata sulle gote. Tutto questo la rende una donna attraente e desiderabile. Una parte di tale perfezione è opera della natura, ma il resto è opera sua e se la conquista ogni giorno, impedendo al sole di sfiorare un solo millimetro di epidermide, mangiando meno del suo appetito e indossando un rigoroso corsetto modellante che le assottiglia la vita. Sopporta con piacere questi piccoli sacrifici perchè la rendono splendente e, ovunque vada, gli sguardi si convertono in trionfo. Lavora in una residenza per anziani, un ambiente in maggioranza femminile, pieno di rivalità, ma non permette a nessuna collega, giovane o veterana, di pestarle i piedi. Vittoria fa il suo lavoro senza vocazione, di mala voglia, ma la sua è una residenza di livello, che dovrebbe privilegiare il contatto umano con gente che fa i conti con le miserie della fisiologia e dell'età. Affronta questi momenti con un misto di cinismo e indifferenza che tende ogni giorno di più all'ironia e al disprezzo. La maggioranza dei residenti si avvicina ai novanta e quei corpi flaccidi, rinsecchiti, anchilosati la esasperano. Ma sono soprattutto le macchie della pelle, la perdita di capelli e la peluria diradata a farle scattare qualcosa. Vittoria pensa allora al suo abbondante vello pubico, che profuma e pettina ogni giorno, come una seconda capigliatura, ma soprattutto pensa alla sua pelle bianca come il latte, compatta, senza un segno né una macchia dalla testa ai piedi.
David Monteagudo, Hoy he dejado la fàbrica (trad. personale)
domenica 29 dicembre 2024
Cartolina da Eivissa
Due giorni fa mi ha chiamato tua madre. Ha iniziato con "come te la passi?" a cui è seguito un "tutto bene?" che mi hanno lasciata basita. Poi, piano piano, ha portato il discorso là dove voleva arrivare. Così ha cominciato a chiamarmi "puttana" e, ti assicuro, l'ha fatto con la bocca spalancata e sorridente. Quindi mi ha rinfacciato il soprabito che aveva preso al Corte Inglés, le ciabatte di seta e il piumino d'oca. Tutta roba che dovevo restituirle. Stavo per mettere giù quando il discorso è arrivato dove doveva arrivare: mi ha chiesto l'anello di tua nonna. Quello che mi avevi regalato per il fidanzamento, quello col diamantino. Proprio quello. La cosa mi ha talmente dato ai nervi che per paura di perderlo me lo sono messo in bocca e l'ho ingoiato. Si, giù per l'esofago. Così, a secco, senz'acqua. Stamattina sono andata all'ufficio postale e le ho spedito un pacchetto. C'è dentro l'anello. Non temere, tua madre riuscirà a trovarlo. Sai bene quanto le piace rimestare nel passato.
Jordi Tello (trad. personale)
sabato 28 dicembre 2024
Cartolina dal mare aperto
venerdì 27 dicembre 2024
Cartolina da Palma de Mallorca
Quella mattina Gesù si alzò più tardi del solito. Aveva sognato così distrattamente che non gli era rimasto che un vago ricordo. Cos'era stato? Un incubo? Piedi cavi che gli camminavano intorno, mani a forma di tazza, pelle che cadeva. Ma non sembrava preoccupato. Era una bella giornata. Che ne dite di un po' di caffè? Non vi dispiace se lo preparo io? Fate un giro sul mio asino, adoro quell'asino. Cavolo, vi adoro tutti.
Painting by Jim Warren |