sabato 1 ottobre 2011

Nasrudin, la levatrice e i gemelli

Il giorno che sua moglie avrebbe messo al mondo il primo figlio, Nasrudin era nervosissimo. Stava sul punto di uscire di casa quando la levatrice gli rivolse queste parole: "Aspetta, non andartene, la mia assistente oggi è malata. Vieni tu a darmi una mano. Non devi fare altro che reggere la candela." 
Nasrudin avrebbe voluto filarsela, ma non potè, dato che la gravidanza della moglie era anche affar suo. Fu così che, con mano tremante si avvicinò al letto e vide nascere il primogenito.
"Aspetta un attimo" - fece la levatrice - "fai ancora luce, non vedi che ce n'è un altro?" Mentre diceva questo, la donna tirò fuori un secondo bambino, gemello del primo.
"Vieni ancora più vicino" - proseguì la donna - " vediamo se ce n'è un terzo."
A quel punto Nasrudin soffiò sulla candela e la stanza piombò nel buio.
"Ma che fai?" - urlò la levatrice - "Accendi la candela, non vedo più niente."
"Accendere la candela?" - le fece eco Nasrudin - "ma neanche morto. Non vedi che la luce li attira?"