lunedì 6 gennaio 2014

Katrin Freisager










http://www.bildbearbeiter.ch/photographers/katrin-freisager/

Symmetry



This film has been written symmetrically:
the second half is strictly like the first, but played backwards and mirrored.
The second part doesn't act like a simple rewinding, but as the following of the first.
It explores all sorts of symmetry: compositions, shapes, sounds and music, scenario, colors, actions, time...
Written, directed & edited by Yann Pineill
Music by Cliff Martinez & Joseph Haydn
Starring Edouard Sanville, Daphné Sanville & Romane Pineill

domenica 5 gennaio 2014

Edith Bergfors








http://www.edithbergfors.com/


    LO SPECCHIO di Wislawa Szymborska.

    Si, mi ricordo quella parete
    nella nostra città rasa al suolo.
    Si ergeva fin quasi al sesto piano.

    Al quarto c'era uno specchio,
    uno specchio assurdo
    perché intatto, saldamente fissato.

    Non rifletteva più nessuna faccia,
    nessuna mano a riavviare chiome,
    nessuna porta dirimpetto,
    nulla cui possa darsi il nome
    “luogo”.

    Era come durante le vacanze-
    vi si rispecchiava il cielo vivo,
    nubi in corsa nell'aria impetuosa,
    polvere di macerie lavata dalla pioggia
    lucente, e uccelli in volo, le stelle, il sole all'alba.

    E cosi come ogni oggetto fatto bene,
    funzionava in modo inappuntabile,
    con professionale assenza di stupore


sabato 4 gennaio 2014

Cartolina da Barcellona 2





Lucas Zimmermann

 
LA MANO
Ventisette ossa,
trentacinque muscoli
circa duemila cellule nervose
in ogni polpastrello delle nostre cinque dita.
E’ più che sufficiente
per scrivere Mein Kampf
o Winnie the Pooh.
- Wilslawa Szymborska

  

SHORT FILM :: Oh my god!

venerdì 3 gennaio 2014

Cartolina da Barcellona 1













All pictures by OLEG OPRISCO
his site HERE


RECIPROCITA’

Ci sono cataloghi di cataloghi.
Poesie su poesie.
Ci sono drammi su attori recitati da attori.
Lettere in risposta a lettere.
Parole che spiegano parole.
Cervelli impegnati a studiare il cervello.
Ci sono tristezze contagiose come il riso.
Carte nate da carte macerate.
Sguardi veduti.
Casi declinati da casi.
Fiumi grandi per il copioso contributo di piccoli.
Foreste infestate da foreste.
Macchine destinate a produrre macchine.
Sogni che all’improvviso ci destano dai sogni.
Una salute di ferro necessaria a riacquistare la salute.
Scale che portano giù come portano su.
Occhiali per cercare occhiali.
L’inspirazione e l’espirazione del respiro.
E ci sia anche, almeno di tanto in tanto,
l’odio dell’odio.
Perché alla fin fine
c’è l’ignoranza dell’ignoranza.
E mani ingaggiate per lavarsene le mani.

Wislaswa Szymborska
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