domenica 11 settembre 2011

Carmelo Cappello

Diario notturno 21

Che si parli bene o male di me mi lascia del tutto indifferente. Già essere fotografato mi crea un certo disagio. Ma la cosa che mi terrorizza di più è se qualcuno mi racconta che mi ha sognato.

Caleidoscopio



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sabato 10 settembre 2011

Diario notturno 20

Spesso ho molte parole per creare un pensiero, ma non ho abbastanza idee per farne una frase.

Sigurður Suðmundsson

Wislawa Szymborska ~ Stazione Ferroviaria

Il mio non arrivo nella città di N.
è avvenuto in perfetto orario.

T'avevo avvertito
con una lettera mai spedita.

Hai avuto tutto il tempo
per non venire all'ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.
Parecchia gente ne è scesa.

La mia assenza si è unita alla folla
e si è avviata verso l'uscita.

Parecchie donne mi hanno
rapidamente rimpiazzato
in tutta quella fretta.

A una di loro è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei l'ha riconosciuto
immediatamente.

Mentre si baciavano
senza le nostre labbra
una valigia è scomparsa
ma non era la mia.

La stazione nella città di N.
ha superato l'esame
di esistenza oggettiva
a pieni voti.

L'insieme restava al suo posto.
I particolari avanzavano
lungo binari ben tracciati.

Perfino l'incontro ha avuto luogo
come previsto
ma senza la nostra presenza.

Nel paradiso perduto
della probabilità.

Da qualche altra parte
Da qualche altra parte
Come risuona da queste parole.

(Traduzione personale dal francese)

Joana Providência

venerdì 9 settembre 2011

Nasrudin, sua figlia e la guardia del re

Quel giorno Nasrudin si stava godendo il fresco in riva al fiume, mentre la figlia infilzava l'esca all'amo, prima di lanciare la lenza in acqua. Improvvisamente alle loro spalle comparve una guardia che si rivolse alla bambina con questa durezza: "Non l'hai letto il cartello? Il re ha proibito a tutti i sudditi la pesca in questo tratto di fiume. Alzati, devi seguirmi in caserma."
"Ma io non stavo pescando" - si difese la ragazzina -
"Non prendermi in giro" - proseguì la guardia - "Non lo vedo che hai con te tutta l'attrezzatura necessaria? Avanti, alzati e seguimi."
A quel punto Nasrudin si rivolse all'uomo con queste parole:
"Se ti azzardi a portar via mia figlia ti denuncerò per stupro."
"Per stupro? Ma se non l'ho neanche toccata" - ribattè la guardia -
"Naturalmente" - proseguì Nasrudin - "però hai con te tutta l'attrezzatura necessaria per farlo."