▒⡷▒⡷░𝐂░𝐎░𝐍░𝐓░𝐄░𝐌░𝐏░𝐎░𝐑░𝐀░𝐑░𝐘░ ░𝐀░𝐑░𝐓░ ░𝐅░𝐎░𝐑░ ░𝐘░𝐎░𝐔░𝐑░ ░𝐃░𝐀░𝐈░𝐋░𝐘░ ░𝐈░𝐍░𝐒░𝐏░𝐈░𝐑░𝐀░𝐓░𝐈░𝐎░𝐍░⢾▒⢾▒
mercoledì 27 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
Nasrudin, il re e la gazzella
Le battute di caccia del re erano pubbliche e seguitissime, dato che gli animali uccisi venivano dati in dono ai sudditi. Quella mattina il sole era già alto e il sovrano non aveva ancora abbattuto nessuna preda, quando da un cespuglio sbucò una bellissima gazzella. Il re prese la mira e scoccò la freccia, ma nonostante la vicinanza, riuscì a mancare l'animale. Si sentì un brusìo, ma nessuno si azzardò a commentare la figuraccia del sovrano.
Solo Nasrudin esclamò: "Però, che bravura!"
Sentendo quelle parole, il re gli puntò contro l'arco chiedendogli: "Ma mi stai prendendo in giro?"
"Niente affatto, maestà" - gli rispose Nasrudin - "è che mi stavo complimentando con la gazzella per essere riuscita a schivare un tiro così insidioso."
Solo Nasrudin esclamò: "Però, che bravura!"
Sentendo quelle parole, il re gli puntò contro l'arco chiedendogli: "Ma mi stai prendendo in giro?"
"Niente affatto, maestà" - gli rispose Nasrudin - "è che mi stavo complimentando con la gazzella per essere riuscita a schivare un tiro così insidioso."
lunedì 25 luglio 2011
Charles Bukowski ~ Nirvana (letta da Tom Waits)
Senza troppa scelta,
completamente libero da qualsiasi meta
era solo un giovane
su un bus in North Carolina
diretto chissà dove.
Ma cominciò a nevicare.
Il bus allora sostò
su un bar in collina
e i passeggeri entrarono dentro.
Si sedette al bancone
con gli altri,
ordinò,
e lo servirono.
Il cibo era
particolarmente buono
come pure il caffè.
La cameriera non era
come le donne
che aveva conosciuto,
non se la tirava
ed emanava
un'allegria naturale.
Il cuoco che friggeva
diceva cose divertenti
e il lavapiatti sul retro
rideva con una schietta
gradevole risata.
Il giovane allora
guardò la neve
attraverso i vetri,
deciso a restare
in quel caffè per sempre.
Questa curiosa sensazione
che tutto fosse bello
e fosse sempre rimasto bello
là dentro,
lo pervase.
Poi il conducente
disse ai passeggeri
che era tempo
di risalire a bordo.
Allora il giovane pensò:
"Rimarrò qui
rimarrò proprio qui."
Ma poi si alzò
e seguì gli altri
nel bus.
Ritrovò il suo posto
e fissò il caffè
da dietro il finestrino.
Quindi il bus si mosse
giù per i tornanti
lasciandosi alle spalle
le colline.
Il giovane fissò la strada,
sentiva gli altri
parlare di altre cose
qualcuno leggeva
o provava a dormire.
Non avevano notato la magia.
Il giovane appoggiò
la testa di lato,
chiuse gli occhi
fingendo di dormire.
Non c'era nient'altro da fare
se non ascoltare il rumore
del motore
e lo strofinìo dei pneumatici
sulla neve.
(Traduzione Personale)
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