▒⡷▒⡷░𝐂░𝐎░𝐍░𝐓░𝐄░𝐌░𝐏░𝐎░𝐑░𝐀░𝐑░𝐘░ ░𝐀░𝐑░𝐓░ ░𝐅░𝐎░𝐑░ ░𝐘░𝐎░𝐔░𝐑░ ░𝐃░𝐀░𝐈░𝐋░𝐘░ ░𝐈░𝐍░𝐒░𝐏░𝐈░𝐑░𝐀░𝐓░𝐈░𝐎░𝐍░⢾▒⢾▒
lunedì 27 giugno 2011
Nasrudin e l'astronomo dilettante
Nasrudin se ne stava in giardino col naso rivolto al cielo osservando le stelle, quando un giovane astronomo si sentì in diritto di rivolgergli alcune domande.
"Quanti Universi ci sono?" - chiese il ragazzo -
"Non ne ho la più pallida idea" - fu la risposta di Nasrudin -
"E le stelle? Quante ne saranno?" - insistette -
"E chi lo sa" - rispose seraficamente Nasrudin -
"E di Sirio, che mi dici di Sirio?" - continuò il ragazzo -
"Non saprei proprio che dirti" - tagliò corto Nasrudin -
"Ma come" - sbottò il giovane - "tu sei rinomato per essere un gran sapiente."
"Infatti" - concluse Nasrudin - "sono rinomato per quello che so, mica per quello che ignoro."
"Quanti Universi ci sono?" - chiese il ragazzo -
"Non ne ho la più pallida idea" - fu la risposta di Nasrudin -
"E le stelle? Quante ne saranno?" - insistette -
"E chi lo sa" - rispose seraficamente Nasrudin -
"E di Sirio, che mi dici di Sirio?" - continuò il ragazzo -
"Non saprei proprio che dirti" - tagliò corto Nasrudin -
"Ma come" - sbottò il giovane - "tu sei rinomato per essere un gran sapiente."
"Infatti" - concluse Nasrudin - "sono rinomato per quello che so, mica per quello che ignoro."
domenica 26 giugno 2011
Primi caldi
Come prima domenica d'estate farò solo queste due cose: dirò un no alle dieci di mattina e un sì alle dieci di sera, senza che niente si muova nel frattempo, se non l'ora.
sabato 25 giugno 2011
La Relatività secondo Nasrudin
Una mattina, il più famoso matematico del regno sfidava chiunque a batterlo in un gioco di sua invenzione. Aveva tracciato con il gesso una linea per terra e posto il seguente quesito: "Chi è capace di accorciare questa linea senza toccarla e senza cancellarla potrà dirsi più bravo di me."
Nasrudin si avvicina, gli toglie il gesso dalle mani, si abbassa e traccia per terra una linea più lunga, parallela alla prima.
Nasrudin si avvicina, gli toglie il gesso dalle mani, si abbassa e traccia per terra una linea più lunga, parallela alla prima.
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