lunedì 21 maggio 2018

Diario Notturno 404

Chi fonda una religione ne è anche il profeta e il primo proselito. Ma nel momento in cui detta le regole e ne dichiara l'universalità, come può credere ciecamente a quello che pensa e comunicarlo agli altri se non attraverso delle visioni, sentendo delle voci, liberando il proprio fantasma pulsionale, diventando il delirante di se stesso? In lui non è il pensiero che crea il teorema, al contrario gli obbedisce.
Il rapporto tra il credente e chi dice di rappresentare la divinità funziona perché è un incontro tra un atteggiamento nevrotico e uno psicotico: il primo infatti è inchiodato ai suoi problemi, mentre il secondo ha la certezza di avere tutte le soluzioni.