Ho sempre pensato che un vero artista deve soffrire per quello che non ha o per qualcosa di cui crede d'essere stato derubato. Questo gli serve per ricreare in chi lo osserva la stessa nostalgia, nella speranza che anche all'altro manchi una parte di sé e riesca a ritrovarla attraverso la sua opera. Il piacere dell'arte nasce proprio da qui, dalla metamorfosi, dallo scambio di ruolo. Così l'uomo attento ai propri umori decifra il codice di un altro.