Quella che chiamiamo "la grande musica" è l'espressione più alta dello spirito, l'unico fenomeno terreno in grado di rivaleggiare con la Creazione. Se l'uomo ha composto concerti o sinfonie è per sfidare il silenzio della divinità, non per lodarlo. La loro vera originalità non consiste tanto nella sospensione spazio temporale che creano, dove il passato scompare e il presente perde d'importanza, quanto nel fatto che l'intelligenza possa realizzare qualcosa di inspiegabile, impenetrabile perfino a se stessa. Questo è il vero peccato originale: voler superare la condizione umana senza pagare il tributo che gli spetta. Ma quando la realtà oltrepassa la capacità di comprensione fa pensare a una verità più ampia che la contiene e la costringe, come una statua che vorrebbe uscire dal marmo ma non può, perché tutto è deciso dal di fuori.