Nonostante sia difficile per l'Io, certe volte provo ad allontanarmi da me stesso per osservarmi dall'esterno, quasi fossi uno sconosciuto incontrato casualmente. Ne deriva un'esperienza singolare, frustrante per la coscienza ma preziosa, perché mi sottopongo a un giudizio di valore senza la volontà di difendermi. Al contrario della confessione o dell'analisi in cui si tranquillizza l'individuo facendogli credere che esistono le menzogne ma non il bugiardo, qui è l'immagine riflessa a giudicare chi si specchia.
Oltre questo limite non riesco ad andare. Quando si viene infastiditi dal proprio modo di essere e di sentire il primo impulso è quello di disfarsene, ma c'è sempre un briciolo di amor proprio pronto ad impedircelo. Infatti, il bisogno di verità si concilia male con l'annullamento di sé. E poi, se anche lo sguardo oltrepassasse con successo la barriera delle apparenze, chi diventerei io nel vedermi esattamente come sono?
Oltre questo limite non riesco ad andare. Quando si viene infastiditi dal proprio modo di essere e di sentire il primo impulso è quello di disfarsene, ma c'è sempre un briciolo di amor proprio pronto ad impedircelo. Infatti, il bisogno di verità si concilia male con l'annullamento di sé. E poi, se anche lo sguardo oltrepassasse con successo la barriera delle apparenze, chi diventerei io nel vedermi esattamente come sono?
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Erik Thor Sandberg ~ Diversion (2012) |