Le urla di vittoria, l'Arte chiusa nei musei, le preghiere rivolte agli dèi, la stessa cicatrice ombelicale, sono indice della nostra precarietà . Per sopportare le ingiustizie del mondo occorre il distacco dalle emozioni, l'indifferenza verso ogni convinzione, essere portatori di un masochismo sano, come quello di un anatomopatologo o un becchino, di un monaco buddhista o di un deluso dall'amore, tutta gente che alla vita che avrebbe potuto avere ha preferito il richiamo dell'inevitabile. Se sull'assurdità della nascita vale la pena di discutere, sul destino degli uomini non ci si può sbagliare: l'uguaglianza esiste proprio perché alla fine tutti perdono e non è il caso di rovesciare il tavolo come avviene in una partita tra bari, ma di abbandonarlo in silenzio come fanno i giocatori di scacchi.