Le ossessioni di un santo o un tiranno sono identiche: stesso appetito di grandezza, stesso bisogno di espansione, stesso destino. Tutti e due predisposti alla graticola se ne infischiano delle conseguenze personali, ma mentre il primo trascurando se stesso ha finito per amare l'umanitΓ senza motivo, il secondo per preservarsi ha pensato bene di schiacciare gli altri. Quello che li accomuna non Γ¨ la direzione ma l'eccesso, dato che in entrambi oltrepassare il limite Γ¨ fonte di piacere. Sono loro gli estremi che si toccano: se per uno perfino l'inanimato non Γ¨ privo di valore, per l'altro niente che abbia valore dovrebbe essere animato.