sabato 1 marzo 2014

Diario Notturno 243

Non basta abolire il superfluo per sottrarsi alla seduzione dei miti. Personalmente li considero astrazioni vuote, pezzi da museo dell'inutile, un'arte d'impagliare l'aria. Se sfidano il tempo Γ¨ perchΓ© fanno breccia nelle menti meno profonde, in persone che pur d'identificarsi in un simbolo, comprano a tasso di usura lo spirito critico che gli manca. Eppure, paradossalmente, saranno proprio loro a decretarne la fine, contaminandoli con nuovi pregiudizi, sovraccaricandoli di ulteriori aspettative, ne minano il piedistallo fino a farli cadere. 
Quando invece resiste, il mito diventa oggetto di culto, veste abiti da cerimonia e si esprime attraverso un rito. La sua credibilitΓ  si nutre di fede, vale a dire di un dialogo muto, un vaneggiamento che promette certezze, quasi sempre un presente che giura di essere eterno. Questa svista Γ¨ tipica dei deliri religiosi, dove l'indecifrabile viene scambiato per mistero, mentre in realtΓ  Γ¨ una tara biologica.





Aymeric Giraudel ~ "The Prophecy"