In fondo alle Ramblas, durante le festività, ci sono delle bancarelle che vendono prodotti etnici, modernariato e artigianato locale come in qualsiasi altro posto del mondo. Stasera, rovistando tra i tavoli mi è capitato di prendere in mano un quadernetto che aveva questo titolo: "Neurobiologìa de la conducta amoral" tratto da una conferenza che Adolf Tobeña ha tenuto qui alla UAB e altrove.
Siccome me lo sono letto tutto d'un fiato, proverò a riassumerlo in poche righe.
E' da millenni che i filosofi cercano di determinare se l'essere umano sia buono per natura, come credevano Russeau, Socrate o Montaigne, oppure abbia un'indole cattiva, come testimonia il pensiero di Hobbes, Machiavelli o la teologia cristiana attraverso il peccato originale.
Studi recenti di Neurobiologia testimoniano che solo un 20% delle persone è rispettosa delle norme e si dimostra compassionevole con gli altri. D'altro canto, soltanto un 4% agisce in modo sleale e socialmente pericoloso. Nel mezzo si colloca il 60-80% della gente che si comporta bene o male a seconda di come soffia il vento, molto attenta alle sanzioni in cui potrebbe incappare.
Negli anni '90 per ripulire New York, l'allora sindaco Rudoph Giuliani fece sua la "Teoria delle finestre rotte" secondo la quale la gente è più propensa a comportarsi in modo incivile quanto più l'ambiente circostante è degradato: edifici sporchi, vetri rotti, pareti scrostate etc. Giuliani iniziò dalla metropolitana. Diede ordine di cancellare immediatamente ogni scritta dai vagoni, e di sostituire i cristalli rovinati. I convogli nel giro di un paio di giorni tornavano a circolare rimessi a nuovo, tanto che i vandali e i "grafiteros" dopo pochi mesi gettarono la spugna.
Kees Keizer, un sociologo olandese, per verificare l'esattezza della teoria, fece questo esperimento nella sua civile Groningen: lasciò un depliant pubblicitario sulle centinaia di biciclette parcheggiate nei pressi di un grande centro commerciale. Constatò che il 20% dei ciclisti si liberava del pezzo di carta buttandolo a terra.
A questo punto fece degradare l'area con scritte sui muri, sporcizia non raccolta, asfalto rovinato etc., quindi ripetette l'esperimento. Stavolta i ciclisti che buttarono il volantino per terra era salito al 50%.
Il discorso è interessante e meriterebbe che si parlasse di Stanley Milgram e dei suoi esperimenti, ma non è questa nè l'ora nè la sede.
Per uscirne vivo metto un corto che cita appunto lo studioso appena nominato.
Muy buenas noches.