Diario Notturno 185
Mi piace ammirare il cielo notturno con l'ingenuità dell'uomo primitivo, senza l'aiuto di strumenti ottici. Se ad esempio raccolgo un sasso e lo tengo di fianco alla luna, penso che l'universale sia simile al particolare, ma non appena lo avvicino alla via lattea capisco che il particolare fa parte dell'universale. Questo mi basta, perchè so che una visione estesa è meno ingannevole, mentre una prospettiva limitata altera la realtà , come avviene quando si guarda dal buco della serratura o attraverso una lente. L'impressione che ho di un passante è diversa se l'osservo ad occhio nudo o con un binocolo; infatti tutto ciò che riduce il campo visivo, isolando l'oggetto dal contesto, suscita in chi l'osserva una smania di possesso o di dominio.
Per entrare in sintonia col firmamento gli astronomi dovrebbero quindi girare il telescopio al contrario in modo che l'universo converga sulle loro pupille tutto d'un fiato, liquido e avvolgente come un'enorme goccia di collirio.
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Bilyk Nazar, Rain |