martedì 2 ottobre 2012

Diario Notturno 177

Quando mi metto a scrivere, le idee stentano ad arrivare sul foglio. E' come se nel tragitto dalla mente alla mano ci fosse una chiusa che ne rallenta il corso e le fa ristagnare. Solo le più nitide riescono a passare, mentre quelle confuse sedimentano sul fondo.
Io ignoro i dettagli del viaggio nè m'interesso a questi flussi migratori: come un doganiere zelante ne accerto il valore e le depongo sulla pagina sotto forma di parole. Qui sostano, quasi fossero in un centro di accoglienza, conversando e scambiandosi di posto sotto il mio sguardo attento.
Si direbbe che migliaia di frammenti sconosciuti attraversino il mio corpo per ricomporsi sulla carta.
Se così fosse io non sarei che il tramite, il cammino più breve tra il pensiero e la scrittura, esattamente come dentro al tubo di un vetraio transita il soffio che si fa materia. 

Philip Buchanan, Autumn Evening