Diario Notturno 145
Ho sempre considerato la mediocrità come una vocazione alla convenienza, uno stato in cui non esiste gratificazione per quanto si è fatto di bene, nè sensi di colpa per ciò che si è fatto di male. Solo così, ricadendo tutto in un grado di colpevolezza medio, si può affrontare la vita senza traccia di rimorsi o rimpianti.