lunedì 16 gennaio 2012

Diario Notturno 112

Quando si Γ¨ subita un'ingiustizia ma non si Γ¨ avuta la prontezza di reagire, metterci a parlare da soli Γ¨ la prima cosa che facciamo. Come degli invasati che hanno accesso a lingue sconosciute, reinventiamo la trama e i personaggi, smaniosi di affrontare ad alta voce la battaglia che non abbiamo combattuto. E' un monologo minaccioso e appagante quello che va in scena, dove le parole, suggerite dall'orgoglio, non sembrano piΓΉ nostre ma del mondo. E non c'Γ¨ da stupirsi del talento, perchΓ¨ Γ¨ nel delirio che la creativitΓ  si esalta e anche chi Γ¨ digiuno di teatro si muove sulla scena da attore consumato.   
Dunque Γ¨ nel vaneggiamento che ci riappropriamo dell'identitΓ , sbarazzandoci della ragione senza temerne le conseguenze.
E man mano che l'agitazione si placa lasciando il posto a uno strano compiacimento, i piΓΉ attenti rusciranno a percepire le risate degli dΓ¨i, ai quali la prudenza, l'equilibrio e la saggezza degli uomini, devono apparire come tre ridicole caricature del carattere.


                                                   Christopher Winter Pugliese