mercoledì 26 ottobre 2011

Diario Notturno 60

Leggere un testo può dire molte cose sulla personalità di chi l'ha scritto: ad esempio, non fare uso di aggettivi, depone per una natura priva di ostentazioni, mentre una sintassi ricca di subordinate è tipica del moralista. Come il linguaggio del corpo svela le intenzioni dell'interlocutore, anche chi scrive può nascondere il suo pensiero, ma per farlo inciamperà nello stile. Per questo nella scrittura di chi mente c'è dissonanza fra ragionamento ed esposizione, una stonatura che lo inchioda. Esattamente come chi è riuscito a snellire il proprio corpo, ma è incapace di modificarne il portamento.