Ieri, di passaggio a Roma, sono andato a salutare una pittrice amica di mia madre. Abbiamo pranzato insieme, chiacchierato amabilmente d'arte e infine, prima di salutarci, ha voluto farmi dono d'un catalogo delle sue opere. Eravamo giusto alla frutta quando mi ha detto: "Vedi Mauro, il mese scorso ho compiuto ottantaquattro anni. Io me ne sento sessanta, ma quando incontro qualcuno che ne ha veramente sessanta, allora mi sembra di averne novanta."
Non fa una grinza, ho pensato, certe astrazioni sono concepibili solo dalla mente di un artista. Perfino le mele cotte nel piatto sembravano essersi spalancate in un sorriso.