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giovedì 22 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
Diario Notturno 102
Quanto più si è ricchi culturalmente tanto più il linguaggio è coerente. Questo deriva dal fatto che tutto quello che abbiamo letto con attenzione lo riesprimiamo in modo quasi identico, seppure distinto a seconda dell'uso. Così, quanti più libri avremo divorato tanto più facilmente incontreremo momenti simili a situazioni letterarie: stessi personaggi, contesti analoghi, caratteri sovrapponibili. Di conseguenza, avere la visione giusta o pronunciare una frase pertinente, avverrà con una latenza brevissima, al pari di uno scacchista che sa prevedere in anticipo le mosse. E' come se la mente, a corto di idee, uscisse dall'impasse attingendo dal proprio archivio letterario e, per un improvviso automatismo, smettesse di riflettere cominciando a rievocare. Da qui l'impressione che discorsi spontanei e fluidi nell'esposizione, in realtà ci siano suggeriti. Tutto quello che pensiamo è già stato scritto e anche idee che consideriamo originali potrebbero essere arrivate a noi da un qualsiasi romanzo di Balzac.
JeanFrançois Rozier
martedì 20 dicembre 2011
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