▒⡷▒⡷░𝐂░𝐎░𝐍░𝐓░𝐄░𝐌░𝐏░𝐎░𝐑░𝐀░𝐑░𝐘░ ░𝐀░𝐑░𝐓░ ░𝐅░𝐎░𝐑░ ░𝐘░𝐎░𝐔░𝐑░ ░𝐃░𝐀░𝐈░𝐋░𝐘░ ░𝐈░𝐍░𝐒░𝐏░𝐈░𝐑░𝐀░𝐓░𝐈░𝐎░𝐍░⢾▒⢾▒
sabato 27 agosto 2011
Cartolina da New York 2
Stamattina il sindaco Bloomberg, il Governatore dello stato di New York e il responsabile dei trasporti, hanno tenuto una conference call a reti unificate davanti a centinaia di giornalisti e, ironia della sorte, con un sole che spaccava le pietre. Ne è venuto fuori che sabato a mezzogiorno si fermeranno la metropolitana, gli autobus e i treni. Tra le varie domande rivolte cito questa.
D. Chi rischia di più?
R. Quelli che abitano a Lower Manhattan (non è il mio caso)
Quelli che abitano oltre il decimo piano (io sono al nono)
Quelli che usciranno di casa (questo è il mio caso)
Ho prenotato in un ristorante italiano giusto a venti metri per sabato e domenica. Tengono aperto per dare la possibilità di mangiare a chi abita vicino. Quei venti metri, se non ho sbagliato i calcoli, li dovrei anche fare col vento a favore, circa 100 miglia all'ora. Arrivo al tavolo in un lampo. L'alternativa, secondo il sindaco, è starsene per quasi due giorni in una stanza rigorosamente senza finestre con un hamburger in una mano e una torcia nell'altra. Non se ne parla neanche. E quando ti capita più di stare nel cast del Titanic.
D. Chi rischia di più?
R. Quelli che abitano a Lower Manhattan (non è il mio caso)
Quelli che abitano oltre il decimo piano (io sono al nono)
Quelli che usciranno di casa (questo è il mio caso)
Ho prenotato in un ristorante italiano giusto a venti metri per sabato e domenica. Tengono aperto per dare la possibilità di mangiare a chi abita vicino. Quei venti metri, se non ho sbagliato i calcoli, li dovrei anche fare col vento a favore, circa 100 miglia all'ora. Arrivo al tavolo in un lampo. L'alternativa, secondo il sindaco, è starsene per quasi due giorni in una stanza rigorosamente senza finestre con un hamburger in una mano e una torcia nell'altra. Non se ne parla neanche. E quando ti capita più di stare nel cast del Titanic.
venerdì 26 agosto 2011
Cartolina da New York
La città quest'anno mi è venuta incontro a braccia aperte: oggi una scossetta d'assestamento e sabato arriva l'uragano Irene. E' la sua maniera di volermi bene. Ma non mi permetto di criticarla, anzi trovo che un po' d'ansia sia molto più istruttiva della siesta. In posti come questo, perfino le malattie assumono una connotazione diversa. Se hai delle fobie o soffri di qualche turba psichica, a New York ti senti coccolato: tutti ti sono vicino e tu pensi di vivere in una clinica a cielo aperto.
giovedì 25 agosto 2011
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