Ci fu un periodo in cui al villaggio la quiete fu messa a dura prova: un ragazzino a cui era stato regalato un tamburo vagava per le strade facendo un baccano tale da rendere l'intero paese insonne.
Un vicino provò a dirgli che quel rumore avrebbe potuto perforargli i timpani, ma quel linguaggio troppo scientifico ebbe come risposta una salva a tamburo battente. Il sacerdote del tempio gli ricordò che quello strumento era usato nei riti sacri e quindi non bisognava abusarne. Ma la notazione procurò un assolo del ragazzo che frantumò la vetrata del tempio. Un commerciante si premurò addirittura di vendere dei tappi per le orecchie ai passanti. Dato che non si trovava un rimedio e il villaggio non dormiva da sei notti, si pensò di chiedere consiglio a Nasrudin.
Questi, andò dal ragazzo e c'è chi racconta di averli visti parlare nei giardini pensili di Raz. Dopodichè non si sentì più neanche un rullo di tamburo e il paese tornò alla sua solita quiete.
Ovviamente, appena fu recuperato il sonno, molti si precipitarono a casa di Nasrudin chiedendogli come aveva potuto convincere il ragazzino a smettere i suoi concerti.
"E' stato tutto molto semplice" - commentò Nasrudin - "gli ho regalato un martello e uno scalpello e gli ho detto: "Da questo tamburo esce fuori un suono meraviglioso. Non sarà il caso di andare a vedere chi c'è dentro?"