Alarì era il figlio ribelle di Nasrudin, quella che oggi chiameremmo la pecora nera. Non studiava, era rissoso, beveva troppi bicchieri per la sua età e si appropriava di oggetti che, secondo la sua versione, gli altri avevano sempre smarrito. Un giorno fu addirittura riconsegnato a Nasrudin da una guardia del re, dicendogli di fare attenzione, perchè se ci fosse stata una prossima volta, il figlio avrebbe conosciuto il carcere.
"Padre" - implorò Alarì con voce contrita - "non ho rubato il pane. Ho solo preso una pagnotta di nascosto."
"Ti capisco" - fu la risposta di Nasrudin - "vorrΓ dire che invece di rimanere chiuso nella stalla per quindici giorni, ci starai solo due settimane."