sabato 16 gennaio 2016

Diario Notturno 317

Oblomov suscitΓ² un tale interesse in Tolstoi che il ritratto di Oblonski nell'Anna Karenina sembra uscito dalla penna di Gončarov: "Una perfetta indifferenza per gli affari di cui si occupava gli permetteva di non appassionarsi a niente e di non commettere errori di conseguenza." 
La percezione del limite, l'indulgenza verso se stessi, la consapevolezza dei propri difetti, utile per fermarsi in tempo e ricavarne dei benefici è tipico dei grandi scrittori russi. È la stessa lezione che si ritrova in Brodskij quando descrive il proprietario d'una biblioteca fatta di soli sessanta volumi: "Giusto il numero necessario e sufficiente per un gentiluomo; tutti i libri in più l'avrebbero trasformato in un penseur, con conseguenze disastrose per il suo equilibrio o per il suo patrimonio."