mercoledì 17 agosto 2011

Antonio Rivero Taravillo

Non sono io che ho scritto questi versi,
neppure chi li firma, ma soltanto
la mano di un copista che confonde
la propria ispirazione con l'altrui,
echi e canti che arrivano attutiti
dalle molte vite che mi sono estranee.

Non sono nè chi soffre nè chi ama,
e se c'Γ¨ della mia vita in questo libro
lo specchio non rimanda la mia immagine
così che mi convinco d'esser solo
un oscuro eteronimo dell'autore.

Ma ad esser piΓΉ precisi sono la maschera
in cui cento volti diversi si frammentano
vivendo promiscuamente alle sue spalle,
condividendo un dolore che non sento.

Divento allora inchiostro, lettere e caratteri,
ma l'esistenza che traspare in questa carta
non ha la filigrana della mia
perchè una biografia scritta in un foglio
Γ¨ piΓΉ letteratura che vita vera.

(Traduzione personale)