Leggendo l'articolo della Gabanelli sul Corriere ho sorriso. Era il 1982 o il 1983, credo. Mi trovavo alla posta di Sant-Tropez a ridosso delle feste natalizie. C'era fila ed era il mio turno. Dovevo spedire delle cose e mettere qualche firma. Mentre completavo l'operazione sento alle spalle un po' di trambusto e frasi tipo "Je vous en prie" o "Allez-y". Non gli do troppo peso, prendo su le mie carte e mi giro. La fila alle spalle si era aperta e davanti a me, pronta a prendere il mio posto c'era lei, Brigitte Bardot. Accenna un sorriso, che ricambio e mi sposto dallo sportello. La gente era in visibilio e la guardava con adorazione. Non altissima, in jeans, sorridente ma distaccata, vicina ai cinquanta. Ancora bella. Ricordo che fuori dall'ufficio postale c'era una Renault 4 Fourgonnette blu piena di cuccioli di setter maculati in bianco e nero. Ha sempre guidato quel modello d'auto, credo fino a novant'anni. Ah, la coincidenza che ha alimentato questo ricordo? È morta il 28 dicembre, giorno del mio compleanno.
一══▪︎▪︎OUT∙OF∙THE∙ARK▪︎▪︎══一
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mercoledì 31 dicembre 2025
martedì 30 dicembre 2025
SHORT FILM 🎬 Squirrel
lunedì 29 dicembre 2025
Cartolina da Parigi
Perdo cose di continuo. Intendo le cose che si perdono da sole, quelle di cui me ne accorgo dopo tanto tempo, perché avevano smesso di interessarmi. Il difficile è rinunciare a cose che non hai più, ma sono necessarie nel presente. La loro sparizione è dolorosa. Una cosa perduta non è una cosa perduta se non sei parte in causa della perdita, se non ne sei emotivamente coinvolto. Se l'hai lasciata andare inconsapevolmente. Rivedendola, avverti una leggera nostalgia a cui fingi di credere.
domenica 28 dicembre 2025
sabato 27 dicembre 2025
SHORT FILM 🎬 Schwarzfahrer
venerdì 26 dicembre 2025
Cartolina da Bruxelles
Per sopravvivere, mi confidava C., bisogna imparare a dire dei piccoli "no", spesso e volentieri. Quelli che non ci riescono, alla fine saranno costretti a dire un "no" enorme, definitivo, per disperazione. Non solo. Saranno anche giudicati degli schizofrenici o dei depressi, perché è difficile tollerare un "no" devastante, mentre è facile sopportare dei "no" diluiti nel tempo.

















