Preoccuparsi del proprio aspetto davanti all'irreparabile, come quando si fa visita a un moribondo o si va a un funerale, non è meno osceno della morte in sè. L'Io non recede mai, neppure davanti al dolore e alla commiserazione. Ricco di vanità e ingratitudine, governa la psiche giorno e notte; perfino mentre dormiamo, quando l'identità sembra sparita, continua a imbastire trame e ispirare personaggi, al punto che neanche il sogno sfugge al suo dominio.
Se invece di preoccuparsi dell'inconscio, Freud si fosse dedicato alle scienze esatte, avrebbe notato che la mente segue il principio di conservazione dell'energia, secondo cui ogni organismo si nasconde dietro maschere diverse per perpetuare se stesso impunemente.
Se invece di preoccuparsi dell'inconscio, Freud si fosse dedicato alle scienze esatte, avrebbe notato che la mente segue il principio di conservazione dell'energia, secondo cui ogni organismo si nasconde dietro maschere diverse per perpetuare se stesso impunemente.