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giovedì 30 giugno 2011
Evoluzionismo evoluto
Secondo me, non è lontano il giorno in cui gli scimpanzè potranno finalmente dire: discendiamo tutti da noi stessi.
mercoledì 29 giugno 2011
Nasrudin in prigione
Ci fu un periodo in cui il re, preoccupato che il popolo acquisisse un'istruzione eccessiva, cominciò a perseguitare i filosofi. Il primo ad essere arrestato e condotto in prigione fu proprio Nasrudin. Qui fu costretto a dividere la cella con due brutti ceffi che stavano giusto raccontandosi allegramente le rispettive malefatte. Il primo chiese al secondo: "Quanti anni t'hanno dato?"
"Due, per aver accoltellato un filosofo senza il permesso del re, ma tra pochi mesi uscirò per buona condotta. Tu invece quanti anni devi scontare?"
"Quattro, per aver dato fuoco alla casa di un filosofo con lui dentro, ma con un editto reale tra un anno sarò fuori."
Accortisi di Nasrudin, i due gli chiesero quanti anni gli avessero comminato.
"Il carcere a vita" - rispose serenamente Nasrudin - "perchè sono stato sorpreso a girare col mio carretto senza la lanterna accesa. Ma probabilmente uscirò tra trent'anni, perchè non era neanche notte quando m'hanno arrestato."
"Due, per aver accoltellato un filosofo senza il permesso del re, ma tra pochi mesi uscirò per buona condotta. Tu invece quanti anni devi scontare?"
"Quattro, per aver dato fuoco alla casa di un filosofo con lui dentro, ma con un editto reale tra un anno sarò fuori."
Accortisi di Nasrudin, i due gli chiesero quanti anni gli avessero comminato.
"Il carcere a vita" - rispose serenamente Nasrudin - "perchè sono stato sorpreso a girare col mio carretto senza la lanterna accesa. Ma probabilmente uscirò tra trent'anni, perchè non era neanche notte quando m'hanno arrestato."
martedì 28 giugno 2011
Valerio Magrelli
Non ho un bicchiere d'acqua
sopra il letto:
ho questo quaderno.
A volte ci segno parole nel buio
e il giorno che segue le trova
deformate dalla luce e mute.
Sono oggetti notturni
posati ad asciugare,
che nel sole s'incrinano
e scoppiano. Restano pezzi sparsi,
povere ceramiche del sonno
che colmano la pagina.
E' il cimitero del pensiero
che si raccoglie tra le mie mani.
sopra il letto:
ho questo quaderno.
A volte ci segno parole nel buio
e il giorno che segue le trova
deformate dalla luce e mute.
Sono oggetti notturni
posati ad asciugare,
che nel sole s'incrinano
e scoppiano. Restano pezzi sparsi,
povere ceramiche del sonno
che colmano la pagina.
E' il cimitero del pensiero
che si raccoglie tra le mie mani.
Graffito letto non so dove
Il femminismo è l'unico esempio nella storia, d'una rivolta dei padroni contro gli schiavi.
lunedì 27 giugno 2011
Degli uomini, dei cani e degli dei
Segui il sillogismo:
Se per un cane l'uomo è un dio perfetto
e l'uomo ama sentirsi un dio
perchè allora non tutti gli uomini hanno un cane?
Risposta A: perchè non tutti gli uomini amano sentirsi dio
Risposta B: perchè non tutti gli uomini amano i cani
Risposta C: perchè un cane non è abbastanza per farti sentire dio
Bene, secondo il mio punto di vista, fatte le debite proporzioni tra il lettore e un cane, Dio in persona ha dato la risposta C
Se per un cane l'uomo è un dio perfetto
e l'uomo ama sentirsi un dio
perchè allora non tutti gli uomini hanno un cane?
Risposta A: perchè non tutti gli uomini amano sentirsi dio
Risposta B: perchè non tutti gli uomini amano i cani
Risposta C: perchè un cane non è abbastanza per farti sentire dio
Bene, secondo il mio punto di vista, fatte le debite proporzioni tra il lettore e un cane, Dio in persona ha dato la risposta C
Nasrudin e l'astronomo dilettante
Nasrudin se ne stava in giardino col naso rivolto al cielo osservando le stelle, quando un giovane astronomo si sentì in diritto di rivolgergli alcune domande.
"Quanti Universi ci sono?" - chiese il ragazzo -
"Non ne ho la più pallida idea" - fu la risposta di Nasrudin -
"E le stelle? Quante ne saranno?" - insistette -
"E chi lo sa" - rispose seraficamente Nasrudin -
"E di Sirio, che mi dici di Sirio?" - continuò il ragazzo -
"Non saprei proprio che dirti" - tagliò corto Nasrudin -
"Ma come" - sbottò il giovane - "tu sei rinomato per essere un gran sapiente."
"Infatti" - concluse Nasrudin - "sono rinomato per quello che so, mica per quello che ignoro."
"Quanti Universi ci sono?" - chiese il ragazzo -
"Non ne ho la più pallida idea" - fu la risposta di Nasrudin -
"E le stelle? Quante ne saranno?" - insistette -
"E chi lo sa" - rispose seraficamente Nasrudin -
"E di Sirio, che mi dici di Sirio?" - continuò il ragazzo -
"Non saprei proprio che dirti" - tagliò corto Nasrudin -
"Ma come" - sbottò il giovane - "tu sei rinomato per essere un gran sapiente."
"Infatti" - concluse Nasrudin - "sono rinomato per quello che so, mica per quello che ignoro."
domenica 26 giugno 2011
Primi caldi
Come prima domenica d'estate farò solo queste due cose: dirò un no alle dieci di mattina e un sì alle dieci di sera, senza che niente si muova nel frattempo, se non l'ora.
sabato 25 giugno 2011
La Relatività secondo Nasrudin
Una mattina, il più famoso matematico del regno sfidava chiunque a batterlo in un gioco di sua invenzione. Aveva tracciato con il gesso una linea per terra e posto il seguente quesito: "Chi è capace di accorciare questa linea senza toccarla e senza cancellarla potrà dirsi più bravo di me."
Nasrudin si avvicina, gli toglie il gesso dalle mani, si abbassa e traccia per terra una linea più lunga, parallela alla prima.
Nasrudin si avvicina, gli toglie il gesso dalle mani, si abbassa e traccia per terra una linea più lunga, parallela alla prima.
E tu in che stadio sei?
Pregare è quando tu parli a Dio, meditare è quando tu ascolti Dio, delirare è quando Dio ti parla.
venerdì 24 giugno 2011
Nasrudin e l'insalata
Per chiunque amasse la filosofia, misurarsi con Nasrudin era a dir poco irresistibile. Un giorno, mentre stava lavando l'insalata al pozzo, si sentì fare questa domanda da un giovane provocatore:
"Mi sapresti dire che cosa ti ha detto tua moglie stamattina?"
"Non me lo ricordo" - fu la risposta di Nasrudin -
"Allora perchè la stai ad ascoltare, se poi non ricordi le sue parole?" - lo incalzò il giovanotto -
"Vedi figliolo" - osservò Nasrudin - "l'acqua lava la mia insalata ma non rimane nel cesto. Eppure la mia insalata è perfettamente pulita."
"Mi sapresti dire che cosa ti ha detto tua moglie stamattina?"
"Non me lo ricordo" - fu la risposta di Nasrudin -
"Allora perchè la stai ad ascoltare, se poi non ricordi le sue parole?" - lo incalzò il giovanotto -
"Vedi figliolo" - osservò Nasrudin - "l'acqua lava la mia insalata ma non rimane nel cesto. Eppure la mia insalata è perfettamente pulita."
E pluribus unum
Quando dico "l'uomo" comprendo anche la donna. Quando dico "l'umanità" ci sono molti uomini e donne che non riesco a comprendere.
giovedì 23 giugno 2011
Nasrudin e la mendicante
Una donna avanti negli anni e un po' male in arnese, sedeva sui gradini del palazzo reale con in grembo un capellaccio. Ai suoi piedi c'era un cartello con su scritto: "Sono cieca dalla nascita, vi prego aiutatemi". Nasrudin, che stava passando da quelle parti, si fermò e notò che c'erano ben poche monete all'interno del cappello. Allora si chinò e vi lasciò cadere qualche spicciolo, poi chiese alla donna se gli dava il permesso di modificare il cartello. Ottenuto il consenso, Nasrudin prese il cartello, lo girò e con un pezzo di carbone ci scrisse una frase, quindi lo rimise al suo posto e se ne andò.
Nel tardo pomeriggio, tornò dalla donna e notò con piacere che il vecchio cappello traboccava di monete. La donna, che l'aveva riconosciuto dai passi, lo ringraziò e gli chiese che cosa avesse scritto sul cartello. Nasrudin si strinse nelle spalle, sorrise e le disse:
"Ci ho scritto semplicemente quello che tu pensi. C'ho scritto: Sento che è primavera e io vorrei tanto vederla."
Nel tardo pomeriggio, tornò dalla donna e notò con piacere che il vecchio cappello traboccava di monete. La donna, che l'aveva riconosciuto dai passi, lo ringraziò e gli chiese che cosa avesse scritto sul cartello. Nasrudin si strinse nelle spalle, sorrise e le disse:
"Ci ho scritto semplicemente quello che tu pensi. C'ho scritto: Sento che è primavera e io vorrei tanto vederla."
Teletrasporto
Oggi una signora truccatissima mi ha detto: "Vede, la cosa che io amo di più è la verità."
Appena mi sono ripreso dallo sconcerto, ho pensato: "Quando gli cadrà in testa un vaso dal quinto piano, se la sentirà di ringraziare il cielo per l'omaggio floreale?"
Appena mi sono ripreso dallo sconcerto, ho pensato: "Quando gli cadrà in testa un vaso dal quinto piano, se la sentirà di ringraziare il cielo per l'omaggio floreale?"
Nasrudin e il Gran Visir
Un giorno un dignitario fece visita a Nasrudin proprio mentre si trovava nella stalla intento a pulire gli zoccoli dell'asino.
Dato che i garretti della bestia sembravano più importanti della sua presenza, l'uomo si raschiò la gola per attirare l'attenzione su di sè. Nasrudin, senza neanche alzare la testa dalla zampa dell'asino, gli disse: "Prendi uno sgabello."
A quelle parole, l'uomo, visibilmente risentito, esclamò: "Ma io sono il Gran Visir di Shibli e Al-Arif."
E Nasrudin ribatté: "E allora prendi due sgabelli."
Dato che i garretti della bestia sembravano più importanti della sua presenza, l'uomo si raschiò la gola per attirare l'attenzione su di sè. Nasrudin, senza neanche alzare la testa dalla zampa dell'asino, gli disse: "Prendi uno sgabello."
A quelle parole, l'uomo, visibilmente risentito, esclamò: "Ma io sono il Gran Visir di Shibli e Al-Arif."
E Nasrudin ribatté: "E allora prendi due sgabelli."
Le coincidenze
Sono stato sempre attratto dalle coincidenze della vita, però non ho mai pensato che dipendessero dal caso o dai segni del destino, ma piuttosto dalle affinità che esistono tra gli esseri umani.
Se io e te non ci conosciamo, ma abbiamo in comune gusti, abitudini, interessi, è più probabile che ci incroceremo, nel corso delle nostre vite. Se ad esempio andiamo entrambi a New York perchè amiamo viaggiare, una volta là, dato che condividiamo tantissime cose, tenderemo a frequentare gli stessi posti e a godere di situazioni simili, per cui le possibilità d'incrociarci saranno alte. Viceversa, se tra di noi non c'è alcuna affinità, dovuta a differenze culturali, miti incondivisi e stili di vita diversi, saranno proprio queste difformità a dislocarci in luoghi e situazioni opposte, così che le probabilità di vederci saranno basse, anche se abitiamo nello stesso quartiere.
Se io e te non ci conosciamo, ma abbiamo in comune gusti, abitudini, interessi, è più probabile che ci incroceremo, nel corso delle nostre vite. Se ad esempio andiamo entrambi a New York perchè amiamo viaggiare, una volta là, dato che condividiamo tantissime cose, tenderemo a frequentare gli stessi posti e a godere di situazioni simili, per cui le possibilità d'incrociarci saranno alte. Viceversa, se tra di noi non c'è alcuna affinità, dovuta a differenze culturali, miti incondivisi e stili di vita diversi, saranno proprio queste difformità a dislocarci in luoghi e situazioni opposte, così che le probabilità di vederci saranno basse, anche se abitiamo nello stesso quartiere.
martedì 21 giugno 2011
L'avvenire alle spalle
Dopo anni, ho rivisto oggi una delle persone più odiose della mia vita. Effettivamente, non si sa mai cosa ti riserva il passato.
lunedì 20 giugno 2011
Nasrudin e le figlie
Un giorno una vicina rimproverò a Nasrudin di essere troppo severo con le sue quattro figlie:
"Le tue figlie, così come le mie e tante altre giovani di questa città, sono delle ottime ragazze."
"Se sono tutte delle ottime ragazze come dici tu" - gli fece notare Nasrudin - "da dove vengono le cattive mogli?"
"Le tue figlie, così come le mie e tante altre giovani di questa città, sono delle ottime ragazze."
"Se sono tutte delle ottime ragazze come dici tu" - gli fece notare Nasrudin - "da dove vengono le cattive mogli?"
Patricia Parrinkton se complica la vida
Tanti anni fa, finito il liceo, feci un viaggio backpacking in Andalusia. In una bancarella di Malaga trovai un quadernetto di 18 pagine, che tengo ancora là, tra i miei libri preferiti, edito dalla facoltà di lettere dell'Università. Era stato scritto da un giovane poeta locale che si chiamava José Carlos Còmitre. Di lui non ho mai saputo niente, neanche oggi nell'epoca di internet. Da quel giorno comunque Patricia Parrinkton è entrata a pieno titolo nel mio lessico, anche perchè, credo, ognuno di noi ne ha conosciuta una.
PATRICIA PARRINKTON SI COMPLICA LA VITA
Ella cogiò lentamente Raccolse lentamente
la revista, la rivista,
ojeò pàgina por pàgina sbirciò pagina per pagina
su contenido, il suo contenuto,
se dirigiò luego al salòn si diresse verso il salone,
tomò un whisky, con hielo prese un whisky,
¡naturalmente! con ghiaccio, naturalmente!
Volviò a sentarse y continuò Tornò a sedersi e continuò
tranquilamente tranquillamente
ojeando la revista, a sbirciare la rivista,
encendiò un pitillo accese una sigaretta
con suma delicadeza, con estrema delicatezza,
apagò la lamparita spense la lampadina
cercana al sillòn, vicina alla poltrona,
exhalò un bostezo aterciopelado, esalò uno sbadiglio vellutato,
cerrò dulcemente sus tibios ojos, chiuse dolcemente i timidi occhi,
y se durmiò e si addormentò
pues era la hora de la siesta. dato che era l'ora della siesta.
PATRICIA PARRINKTON SI COMPLICA LA VITA
Ella cogiò lentamente Raccolse lentamente
la revista, la rivista,
ojeò pàgina por pàgina sbirciò pagina per pagina
su contenido, il suo contenuto,
se dirigiò luego al salòn si diresse verso il salone,
tomò un whisky, con hielo prese un whisky,
¡naturalmente! con ghiaccio, naturalmente!
Volviò a sentarse y continuò Tornò a sedersi e continuò
tranquilamente tranquillamente
ojeando la revista, a sbirciare la rivista,
encendiò un pitillo accese una sigaretta
con suma delicadeza, con estrema delicatezza,
apagò la lamparita spense la lampadina
cercana al sillòn, vicina alla poltrona,
exhalò un bostezo aterciopelado, esalò uno sbadiglio vellutato,
cerrò dulcemente sus tibios ojos, chiuse dolcemente i timidi occhi,
y se durmiò e si addormentò
pues era la hora de la siesta. dato che era l'ora della siesta.
domenica 19 giugno 2011
sabato 18 giugno 2011
Basta il pensiero
Se durante una conversazione sento dire da altri un'idiozia che avrei potuto dire io, penso sempre che sia frutto del caso.
venerdì 17 giugno 2011
Valerio Magrelli
Io abito il mio cervello
come un tranquillo possidente le sue terre.
Per tutto il giorno il mio lavoro
è nel farle fruttare,
il mio frutto nel farle lavorare.
E prima di dormire
mi affaccio a guardarle
con il pudore dell'uomo
per la sua immagine.
Il mio cervello abita in me
come un tranquillo possidente le sue terre.
come un tranquillo possidente le sue terre.
Per tutto il giorno il mio lavoro
è nel farle fruttare,
il mio frutto nel farle lavorare.
E prima di dormire
mi affaccio a guardarle
con il pudore dell'uomo
per la sua immagine.
Il mio cervello abita in me
come un tranquillo possidente le sue terre.
giovedì 16 giugno 2011
Nasrudin e la rendita dissipata
Nasrudin entra nella casa del the proprio mentre un usuraio si sta lamentando con i presenti dell'unico figlio che gli dilapida l'intero patrimonio, senza poter contare su di lui per nessuna attività.
"E' giusto così" - fa notare Nasrudin -
"Come, è giusto così" - si scalda l'usuraio -
"Perchè il cerchio si deve chiudere" - prosegue Nasrudin - "una grossa rendita come la tua ha sempre bisogno di due furfanti, uno per crearla e un altro per dissiparla."
"E' giusto così" - fa notare Nasrudin -
"Come, è giusto così" - si scalda l'usuraio -
"Perchè il cerchio si deve chiudere" - prosegue Nasrudin - "una grossa rendita come la tua ha sempre bisogno di due furfanti, uno per crearla e un altro per dissiparla."
William Hazlitt (1778-1830)
Il principale svantaggio di saperne di più, e di vedere più lontano degli altri, in genere è di non essere compresi. La grande felicità della vita consiste nel non essere nè migliori nè peggiori della media di quelli che incontri. Se sei al di sotto, ti calpestano, se sei al di sopra degli altri, trovi subito che il loro livello è inaccetabilmente basso, perchè rimangono indifferenti davanti a ciò che t'interessa di più. A che serve essere virtuosi in un bordello o savi in un manicomio?
mercoledì 15 giugno 2011
sei Stato tu
Quante cose ha lo Stato: la Televisione di Stato, il Monopolio di Stato, la Polizia di Stato, le Stragi di Stato, il Segreto di Stato, i Titoli di Stato, mentre una sola cosa è della Nazione: il Debito Pubblico.
L'Economia mondiale odierna spiegata alla Nasrudin
E' maggio sulle rive del Mar Mediterraneo. Piove e la piccola cittadina sembra completamente deserta. Sono tempi molto duri, tutti sono indebitati e vivono sul credito. Inaspettatamente un ricco turista arriva in città, entra nell'unico hotel disponibile, mette 100 Euro sul desk della reception e si reca a visionare le camere al piano superiore per sceglierne una. Il proprietario dell'albergo prende la banconota e corre a pagare il suo debito al macellaio. Il macellaio prende la banconota e corre a pagare il suo debito con l'allevatore di maiali. L'allevatore prende la banconota e corre a pagare il suo debito con il fornitore di mangimi. Il fornitore di mangimi corre a pagare la prostituta locale che in questi tempi duri gli ha fornito le sue grazie a credito. La prostituta corre a l'hotel e paga il proprietario per le stanze che ha affittato per portarci i clienti. Il proprietario dell'hotel rimette la banconota da 100 Euro sul bancone affinchè il ricco turista non sospetti nulla.
In quel momento il ricco turista ritorna alla reception: ha visionato le stanze, non le ha trovate di suo gradimento e così si riprende i suoi 100 Euro e lascia la città.
Nessuno ha guadagnato qualcosa, tuttavia ora l'intera città è senza debiti e guarda al futuro con molto ottimismo.
E' così che il mondo occidentale sta facendo business al giorno d'oggi.
Anonimo
martedì 14 giugno 2011
Valerio Magrelli
Un tempo si portava sulla pagina
il giorno trascorso, adesso invece
si parla solamente del parlare.
Come se nel tragitto
dall'impressione alla carta
si fosse dischiusa una vertigine.
Dunque passando
dall'una all'altra sponda
tutte le mercanzie vanno perdute
e il viaggiatore
dimenticato il viaggio
sa narrare soltanto del pericolo corso.
il giorno trascorso, adesso invece
si parla solamente del parlare.
Come se nel tragitto
dall'impressione alla carta
si fosse dischiusa una vertigine.
Dunque passando
dall'una all'altra sponda
tutte le mercanzie vanno perdute
e il viaggiatore
dimenticato il viaggio
sa narrare soltanto del pericolo corso.
Delicatezze
Può capitare che in una discussione provi piacere nel dimostrare agli altri che hanno torto, ma non mi permetterei mai di discutere con chi ha torto quando sono convinto di avere ragione.
La mela di Nasrudin
Una domenica Nasrudin va al mercato di buonora e nota una scritta su un banco di frutta che dice: "Quattro mele per tre denari."
Si rivolge allora al venditore con queste parole: "Quattro mele per tre denari, significa tre mele per due denari, due mele per un denaro e una mela per niente. Ne prendo una bella rossa e, mi raccomando, che non ci sia il verme."
Si rivolge allora al venditore con queste parole: "Quattro mele per tre denari, significa tre mele per due denari, due mele per un denaro e una mela per niente. Ne prendo una bella rossa e, mi raccomando, che non ci sia il verme."
lunedì 13 giugno 2011
Titanic
Se anche per te questo secolo fila fin troppo veloce, ma non sai esattamente a quanti nodi va, usa il mio metodo. Prova ad entrare in un'edicola, dirigiti verso le riviste di gossip e guarda le copertine. Se scopri almeno dieci personaggi che sono diventati celebri ancor prima di essere conosciuti, quella è la velocità di crociera a cui ti schianterai.
Valerio Magrelli
Molto sottrae il sonno alla vita.
L'opera sospinta al margine del giorno
scivola lenta nel silenzio.
La mente sottratta a se stessa
si ricopre di palpebre.
E il sonno si allarga nel sonno
come un secondo corpo intollerabile.
L'opera sospinta al margine del giorno
scivola lenta nel silenzio.
La mente sottratta a se stessa
si ricopre di palpebre.
E il sonno si allarga nel sonno
come un secondo corpo intollerabile.
domenica 12 giugno 2011
Nasrudin e il teschio amletico
Un giorno un giovane si presenta a casa di Nasrudin dicendogli:
"Ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che per meditare meglio sulla vanità dell'esistenza umana, avrei bisogno di un teschio. Me ne potresti procurare uno?"
Senza rispondere nè sì nè no, Nasrudin esce dalla stanza. Dopo pochi minuti ritorna con due teschi in mano.
"Perchè due teschi?" - fa il giovane -
"Per meditare più profondamente." - risponde Nasrudin - "Vedi figliolo, questi due teschi appartenevano al grande filosofo Averroè, il primo quand'era vecchio, il secondo quando aveva più o meno la tua età."
"Ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che per meditare meglio sulla vanità dell'esistenza umana, avrei bisogno di un teschio. Me ne potresti procurare uno?"
Senza rispondere nè sì nè no, Nasrudin esce dalla stanza. Dopo pochi minuti ritorna con due teschi in mano.
"Perchè due teschi?" - fa il giovane -
"Per meditare più profondamente." - risponde Nasrudin - "Vedi figliolo, questi due teschi appartenevano al grande filosofo Averroè, il primo quand'era vecchio, il secondo quando aveva più o meno la tua età."
sabato 11 giugno 2011
Cattivi genitori
Chiunque t'insegni quello che non fa, ti farà diventare quello che lui è.
Chiunque t'insegni quello che non sa, ti farà diventare quello che ignora di essere.
Chiunque t'insegni quello che non sa, ti farà diventare quello che ignora di essere.
Notizie dall'Europa
Tutti devono sapere che si vivrà con meno garanzie, meno diritti e meno felicità delle generazioni precedenti.
Josè Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea
Josè Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea