giovedì 23 giugno 2011

Nasrudin e la mendicante

Una donna avanti negli anni e un po' male in arnese, sedeva sui gradini del palazzo reale con in grembo un capellaccio. Ai suoi piedi c'era un cartello con su scritto: "Sono cieca dalla nascita, vi prego aiutatemi". Nasrudin, che stava passando da quelle parti, si fermΓ² e notΓ² che c'erano ben poche monete all'interno del cappello. Allora si chinΓ² e vi lasciΓ² cadere qualche spicciolo, poi chiese alla donna se gli dava il permesso di modificare il cartello. Ottenuto il consenso, Nasrudin prese il cartello, lo girΓ² e con un pezzo di carbone ci scrisse una frase, quindi lo rimise al suo posto e se ne andΓ².
Nel tardo pomeriggio, tornΓ² dalla donna e notΓ² con piacere che il vecchio cappello traboccava di monete. La donna, che l'aveva riconosciuto dai passi, lo ringraziΓ² e gli chiese che cosa avesse scritto sul cartello. Nasrudin si strinse nelle spalle, sorrise e le disse:
"Ci ho scritto semplicemente quello che tu pensi. C'ho scritto: Sento che Γ¨ primavera e io vorrei tanto vederla."