lunedì 17 settembre 2012

Diario Notturno 174

Non c'è niente che riempie la vita come voler essere quello che non si può arrivare ad essere. E' questa la via da percorrere per non subire l'umiliazione del Tempo: avere un insuccesso al rallentatore, un fallimento centellinato, esattamente come l'uso quotidiano dello specchio rende impercettibile l'invecchiamento.
Sono infatti le aspirazioni irrealizzate il nutrimento dello spirito perchè fanno amare quello che si desidera, lasciandoci in uno stato di tentazione senza dannazione, una vertigine senza abisso.
E' il successo la vera catastrofe da scongiurare.  
Quando ci si libera delle aspettative, dall'obbligo di farcela per forza, si diventa maestri nell'arte di accettare la realtà, dove chi è riuscito non potrà mai eccellere.
Per questo, l'ingiustizia della morte non apparirà tale a chi ha saputo diluire la propria disfatta, anzi riterrà la fine come un evento necessario, appartenente alla vita. Una semplice formalità.