Diario Notturno 143
Se c'Γ¨ qualcosa che devo all'Oriente Γ¨ d'avermi insegnato a stare in silenzio. Per me la riservatezza non consiste nell'evitare la gente, ma nell'astenermi dal dialogo, nell'insonorizzarmi alle voci. Niente infatti danneggia la continuitΓ d'una riflessione piΓΉ di un suono emesso dalle labbra. Per questo quando non ho bisogno di fare conversazione, leggo; mi metto a scrivere per non parlare da solo, mentre smetto di pensare soltanto se qualcuno mi rivolge la parola.