venerdì 2 settembre 2016

Cartolina da Bruxelles (Diario Notturno 341)

A volte mi capita di mettere mano a due pensieri contemporaneamente. Lo faccio per tenere la mente allenata, proprio come fa uno scacchista quando gioca su piΓΉ tavoli. Ma ho notato che non appena accantono il primo per dedicarmi all'altro, l'angolo di osservazione cambia e inizio a vedere entrambi sotto una luce nuova. Questo lavoro di alternanza fa sΓ¬ che ogni volta il testo si arricchisca di parole, diventi irriconoscibile, si spersonalizzi al punto da sfuggire alla memoria, cosΓ¬ che l'idea iniziale che Γ¨ da qualche parte dentro di me non puΓ² piΓΉ avanzare per raggiungermi sul foglio.